Addio al gioielliere Nardi, grande artigiano del lusso
VENEZIA. Scompare uno dei gioiellieri-simbolo di Venezia. Si è spento infatti a 85 anni Sergio Nardi, storico titolare dell’omonima gioielleria che dal 1920, aperta da suo padre, si trova sotto le Procuratìe Nuove in Piazza San Marco.
Lo piangono anche i soci dell’Associazione Piazza San Marco - che riunisce i titolari di negozi dell’area marciana e di cui Nardi era socio fondatore - ricordando il generoso contributo suo e della sua Famiglia per la promozione culturale e la tutela storica della Piazza associandosi al cordoglio della moglie Paola, dei figli Alberto e Saverio e alla famiglia. Una “dinastia” di gioiellieri quella dei Nardi, che sarà proseguita appunto da Alberto.
Una storia che dura da quasi cento anni. Artista, artigiano, imprenditore e commerciante, conoscitore di gemme e pietre preziose, Giulio Nardi, fiorentino per nascita, giunge a Venezia negli anni Venti ed inaugura la sua prima attività orafa a Piazza San Marco.
Inizialmente dedicato alla lavorazione dell’argento e del cristallo, si appassiona rapidamente alla gioielleria iniziando a disegnare e realizzare pezzi preziosi nel laboratorio ubicato dietro la Piazza, ancora oggi sede della produzione.
Il genio artistico e l’amore per l’esotismo ispirano Giulio Nardi a reinterpretare uno dei pezzi più amati e noti dell’iconografia veneziana, il “Moretto” con turbante ingemmato, la cui rivisitazione renderà il marchio Nardi famoso in tutto il mondo.
Già amato e apprezzato dall’alta società veneziana Nardi raggiunge nel secondo dopoguerra fama internazionale e il figlio Sergio ne aveva raccolto il testimone. Da Liz Taylor a Grace Kelly, da Ernest Hemingway a Arthur Rubinstein, dalla principessa Paola di Liegi ai reali di Spagna e Grecia, da Marilyn Monroe a Barbara Hutton, da Joe di Maggio a Elton John, innumerevoli le celebrità che nel tempo hanno apprezzato e acquistato i suoi gioielli. —
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