Addio a Massimo Coin, anima del commercio
MIRANO. È mancato a 69 anni Massimo Coin, una delle anime storiche del commercio a Mirano. Proprietario del palazzo in piazza che portava il suo nome, uno degli edifici della Mirano moderna, ereditato dal padre, Coin è stato anche il primo presidente dell’Ascom-Confcommercio del Miranese, oltre che co-fondatore dell’associazione di categoria. Membro della storica famiglia veneziana che dal dopoguerra gestisce la celebre catena d’abbigliamento, Coin fu anche consigliere comunale per alcuni anni, tra il 1994 e il 1998. Chi lo conosce parla di lui come un uomo innamorato della città, tale da impegnarsi per la sua crescita economica, politica e sociale. Malato da tempo, si è spento nelle prime ore di lunedì.
Volto noto della piazza, carattere buono e gioviale, lascia la moglie Francesca e le figlie Lucia e Federica, oltre al genero e ai nipoti. «Persona umile e intelligente», è il ricordo tracciato dall’attuale presidente di Confcommercio Ennio Gallo, «era un piacere passarci del tempo assieme. Fu molto attivo economicamente per la città e tra i primi a capire le potenzialità della piazza di Mirano dal punto di vista commerciale e aggregativo». «Con la scomparsa di Massimo Coin, Mirano perde una figura importante del percorso del proprio sviluppo economico, sociale e politico. Siamo vicini nel dolore alla famiglia», ha aggiunto il sindaco Maria Rosa Pavanello, mentre cordoglio e vicinanza per la scomparsa di Coin è stato espresso anche dalla vicesindaco Annamaria Tomaello, che detiene le deleghe al Commercio e alle Attività economiche. I funerali dell’imprenditore sono in programma oggi pomeriggio alle 15 nel duomo di San Michele Arcangelo, poi Massimo Coin riposerà nel cimitero della sua Mirano.
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