Addio a Gianni Callegaro dell’osteria El Bacaro di Riviera Magellano

Il cuoco e titolare è mancato improvvisamente all’età di 68 anni alcuni giorni fa, e il fratello Paolo, che con lui  ha sempre condiviso la passione per la tradizione, ha deciso di chiudere la storica attività

Marta Artico
Paolo e Gianni, a destra con la fascia gialla, al centro l'assessore Sebastiano Costalonga
Paolo e Gianni, a destra con la fascia gialla, al centro l'assessore Sebastiano Costalonga

Un’altra attività storica lascia il cuore della città. A fine 2022 l’assessore Sebastiano Costalonga, aveva consegnato il gagliardetto ai fratelli Callegaro (Paolo e Gianni in foto a destra con la fascia gialla in testa), titolari dell’osteria “El Bacaro” un piccolo gioiello della tradizione culinaria locale, che da due decenni aveva casa in Riviera Magellano, amato dai buon gustai.

Nei giorni scorsi, dopo un malore improvviso, Gianni Callegaro, 68 anni, in pensione dall’anno scorso, è mancato (i funerali si sono svolti il 24 gennaio), lasciando solo il fratello Paolo, che ha deciso di non portare avanti la storica osteria.

In tanti, in questi giorni passando, buttano un occhio dentro, chiedono se è aperto, ricevendo la spiacevole notizia. Chiunque non potesse fare a meno dei cicheti di pesce del Bacaro, o delle pastasciutte, rimane di sasso.

«Sono molto dispiaciuto e senza parole» spiega l’assessore Sebastiano Costalonga «ero amico di Gianni, come lo sono di Paolo, oltre che un frequentatore affezionato. Porgo le condoglianze alla moglie e alla famiglia tutta. E’ una grande perdita per tutta la città».

In questi giorni, la serranda è mezza abbassata. «Non posso rimanere» spiega Paolo Callegaro, che di solito stava dietro al bancone, ma che con il fratello era interscambiabile «vedo mio fratello ogni volta che mi giro, dappertutto». 

Aperto una ventina di anni fa, era inizialmente una classica Hosteria con piatti tipici veneziani quali nervetti, milza, trippa, baccalà, seppioline.

Poi col tempo i due fratelli hanno cercato di evolvere la loro offerta mantenendo i cicchetti a base di pesce, ma rendendoli più elaborati, con l’aggiunta di salse e creme di verdure di stagione casalinghe e con primi piatti sempre a base di pesce, ma impreziositi dalla pasta fresca.

La coppia è sempre stata legata alla tradizione di famiglia, che già nel 1920 gestiva la vecchia Osteria Al Mutilato in via Forte Marghera, all’interno dell’ex scopificio Krull, aperta prima dai nonni e poi tramandata ai figli e ai nipoti, fino a quando nel 1989 non sono stati espropriati per la costruzione della nuova Prefettura. 

 

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