Addio a Donà dalle Rose il genio di Porto Rotondo

Si è spento il conte Nicolò, inventore con il fratello della perla della Sardegna I funerali si terranno domani mattina alle 11 nella chiesa di San Canciano

VENEZIA. Cinquant’anni fa, insieme al fratello Luigino, aveva inventato Porto Rotondo trasformando un tratto di Costa Smeralda in un paradiso di ville e spiagge. Una lungimiranza che, agli inizi degli anni Sessanta, l’aveva portato via dalla sua amata Venezia dove era nato e cresciuto. Nicolò Donà dalle Rose si è spento l’altro giorno all’età di 79 anni dopo una lunga malattia sopravvenuta in seguito a un banale incidente domestico. Due anni fa il conte veneziano era caduto dalle scale e non si era più ripreso.

Nicolò Donà dalle Rose lascia la sua grande famiglia: la moglie Giuliana Zucconi con la figlia Viola, e i suoi figli Francesco, Chiara, Gaia, Nicoletta, i suoi sette nipoti, l’ex moglie e sua migliore amica Francois Marsot. I funerali si terranno nella chiesa di San Canciano domani mattina alle 11 e saranno seguiti da un’ultima benedizione nella chiesa di San Michele.

La notizia è rimbalzata come un fulmine a Porto Rotondo, la sua creatura turistica che aveva fondato con il fratello più giovane esattamente mezzo secolo fa creando praticamente dal nulla la perla turistica nella quale hanno preso casa gli uomini più ricchi e potenti del mondo. Un fatale destino ha voluto che Nicolò morisse a 50 anni esatti da quel sogno, diventato poi realtà, che gli ha permesso di trasformare una delle zone più belle della Sardegna nella località turistica di eccellenza .

«Finisce un pagina magica, iniziata a metà del secolo scorso, la storia di un piccolo grande uomo che è sopravvissuto alla sua creazione, che ha avuto il privilegio di vedere materializzare il suo grande sogno e di viverlo e palpitare nel sangue di tanti giovani artisti, architetti, amanti del mare, del bello della cultura, con la sua grande adorata famiglia, i suoi cinque figli ed i suoi 7 nipoti» scrive in una nota la famiglia.

Nicolò Donà dalle Rose era arrivato in Sardegna cinquant’anni fa appena trentenne insieme al fratello più giovane, entrambi animati dalla volontà di trasfomare quel pezzo di costa della Sardegna in qualcosa che non era ancora stato inventato. Un angolo di mare turchino, di sabbia bianchia, ville faraoniche, negozi di lusso, ristoranti alla moda.

E proprio poche settimane fa, in uno degli incontri programmati in Piazza San Marco per la festa del cinquantennale di Porto Rotondo, Luigi Donà Dalle Rose, aveva ricordato la nascita della grande avventura grazie anche all’aiuto dell’amico di sempre Eugenio Monti.

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