Addio a Claudio Rosa salvò i libri della Marciana
Si è spento all’età di 86 anni, Claudio Rosa, uno dei tanti eroi dimenticati che la notte dell’Acqua Granda, l’alluvione del 4 novembre 1966, cercarono di portare in salvo l’inestimabile patrimonio storico e culturale di Venezia.
Claudio Rosa, a quel tempo era assistente alla direzione della Biblioteca Marciana e abitava con la famiglia a pochi metri, al numero 52 di San Marco, a lato del Florian.
I palazzi comunicavano tra loro e Claudio con il custode della biblioteca riuscirono a entrare nella biblioteca, altrimenti irraggiungibile per l’alluvione che impediva qualsiasi accesso.
Claudio e il custode furono gli unici a entrare nella biblioteca e riuscirono a portare in salvo moltissimi libri e manoscritti che si trovavano al piano terra e che sarebbe stati danneggiati se non distrutti dall’acqua che era entrata nei locali come una furia, devastando ogni cosa.
Per quell’atto Claudio Rosa fu nominato Cavaliere del lavoro proprio per aver «salvato migliaia di libri e manoscritti storici importanti dall’acqua alta che invase la città e che li avrebbe distrutti». Ma Claudio Rosa era anche uno sportivo e fu tra i fondatori della storica Unione Sportiva Alvisiana di Venezia.
Per 15 anni è stato il segretario del sodalizio biancoverde lagunare, frequentato da generazioni di veneziani e che operava sia nel settore del calcio che in quello della pallacanestro. In quell'epoca la società non dava solo la possibilità di fare sport ai giovani, aveva anche un ruolo sociale togliendo dalla strada ragazzi che cominciavano a conoscere il dramma della droga. Proprio un mese fa era morto un altro dei storici fondatori dell’Alvisiana, Flaviano Vianello, anche lui di 86 anni, nativo di San Pietro in Volta. Claudio Rosa con la famiglia poi si spostò dalla residenza di servizio di piazza San Marco nella zona più popolare di Sant’Alvise a Cannaregio e infine con la moglie si trasferì a vivere a Mestre. Padre di due figli e con tre nipoti, Claudio Rosa, lascia la moglie e tanti amici. I funerali si terranno oggi alle 11 nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio in piazza a Carpenedo. Poi la bara proseguirà per la tumulazione nel cimitero di Mestre.
Giulio De Polo
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