Addio a Cecchinato e alla moglie domani una cerimonia privata
Si svolgerà domani, con inizio alle 11,30 e in forma strettamente privata, la cerimonia d’addio di Ernesto Cecchinato e della moglie Loredana Pedrocco. Il corteo funebre partirà dall’obitorio dell’ospedale dell’Angelo e si dirigerà direttamente al cimitero di Mestre dove i coniugi saranno tumulati nella cappella di famiglia. Non ci sarà, per espressa volontà dei familiari, una cerimonia funebre per ricordare i due coniugi. Questo per rispettare le convinzioni di entrambi in tema di religione. Ci sarà, prima della tumulazione, un momento di raccoglimento da parte dei familiari e degli amici. Il nulla osta, per il funerale, era stato dato dal magistrato che si è occupato della morte dei due coniugi mercoledì, dopo il sopralluogo cadaverico eseguito dal medico legale.
Ernesto Cecchinato, 95 anni e la moglie Loredana Pedrocco, 90 anni, abitavano in via Fucini, laterale di via Cappuccina a Mestre. Periodicamente si trasferivano ad Abano Terme all'hotel Venezia, un residence dove trascorrevano periodi abbastanza lunghi.
Anche in queste settimane erano lì, dovevano rientrare a Natale. Malati e sofferenti per diverse patologie hanno capito che oramai il capolinea della vita si avvicinava e in maniera molto dolorosa. Temendo di essere un peso per la figlia Nadia che abita nella loro stessa palazzina e che li ha accuditi per tanto tempo con amore, hanno deciso di terminare insieme la vita. Una decisione messa per iscritto in una lettera firmata da entrambi e riposta nella borsetta di Loredana. Martedì mattina con un taxi hanno raggiunto l'ospedale dell'Angelo. Intorno alle 10 sono entrati nella hall: Loredana si è seduta su una panchina del giardinetto interno. Il marito l'ha raggiunta, ha estratto la pistola di piccolo calibro che aveva in tasca e le ha sparato due colpi al petto. Quindi ha puntato l'arma alla sua tempia e ha premuto il grilletto. Lei è morta subito, lui nella notte. Fin da subito le condizioni di Ernesto erano apparse disperate. Il proiettile che si era sparato in testa gli aveva trapassato il cervello. Non era possibile sottoporlo a un intervento chirurgico. I medici hanno scelto di metterlo in coma farmacologico anche se le sue condizioni non lasciavano scampo. Poco prima di mezzanotte il suo cuore ha cessato di battere.
Ernesto Cecchinato era molto conosciuto in città: ingegnere, ha edificato mezza via Don Sturzo a Mestre. Impresario edile, anni fa andò in depressione per una causa con il Comune - legata alla sua attività - depressione superata grazie all'arte. È diventato pittore ed è stato uno dei principali benefattori del Don Vecchi di don Armando Trevisiol. Prima ha donato 5 milioni di lire, più di recente 100 mila euro per realizzare il Don Vecchi 5 per gli anziani. Un benefattore rimasto nel cuore di molti mestrini. Alessandro Abbadir
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