Addio a Bortolussi, Cacciari: "Cercò invano di far ragionare Venezia"
VENEZIA. Un imprenditore moderato nella giunta di centrosinistra. Un difensore delle partite Iva e dei diritti degli artigiani. Una filosofia pragmatica, azioni decise e tanti sorrisi. Giuseppe Bortolussi, morto sabato sera a 66 anni, non è stato soltanto lo storico segretario e direttore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Ha avuto per qualche anno una carriera in politica. Chiamato a Venezia da Massimo Cacciari a fare l’assessore alle Attività produttive nella sua giunta “ter”, dal 2005 al 2010. Lanciato con poche speranze nella competizione per conquistare la Regione contro Giancarlo Galan. Nemmeno lui, moderato e sostenuto da Cacciari, era riuscito a scalfire il blocco moderato Forza Italia-Lega, impersonato da Galan, che aveva abbandonato la Regione per il ministero e poi sostenuto Luca Zaia.
«Bortolussi è stato una persona importante per Venezia, per il Veneto, per il Paese», lo ricorda Cacciari, «uno dei tanti che ha cercato invano di far ragionare questa città. Merita di essere ricordato non soltanto a livello locale per quello che ha fatto, soprattutto a livello scientifico e di ricerca. Mi metterò presto in contatto con la famiglia e con la Cgia per dare loro se lo vorranno la massima collaborazione». Nei panni del politico Giuseppe “Bepi” Bortolussi non si era mai ritrovato. Critico con la sinistra con toni pesanti, a volte più vicino alla Lega che al Pd, contro le manovre tributarie dei governi di centrosinistra. Sempre al fianco di Cacciari, amico-guida che adorava oltremodo.
In Comune Bortolussi era noto per la sua simpatia e per il piglio con cui affrontava i problemi. Sua l’invenzione dei “pianini” che avrebbero dovuto regolamentare le attività di commercio su suolo pubblico in particolare nella città storica, e rimettere un po’ d’ordine. Impresa disperata, bloccata dalle proteste di categorie molto vicine al Palazzo. Riuscita solo in qualche caso, come la riapertura di San Giacometo a Rialto, il campo più antico della città oscurato da tende e banchi. Adesso San Giacometo è di nuovo godibile, ma nel resto della città i pianini non sono più stati applicati. “Bepi” era uomo di casa in municipio. Gioviale e simpatico con i colleghi ma anche con i dipendenti e i cittadini. Furbizia e lungimiranza di chi, come lui stesso diceva con autoironia «viene dalla campagna».
«Ha fatto un grande lavoro soprattutto sui dati e gli studi della Cgia», lo ricorda con simpatia la sua collega Mara Rumiz, assessore con lui nella giunta Cacciari. Da qualche anno Bortolussi si era ritirato dalla politica attiva. Senza rinunciare peraltro, nonostante la malattia, ai suoi studi di settore che erano diventati la sua specialità e la sua missione. Che immancabilmente riuscivano a conquistare l’interesse di tv e giornali nazionali.
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