Addetti alle pulizie Il Consorzio paga gli stipendi arretrati

Addetti alle pulizie di un gruppo di negozi della Nave De Vero, Consorzio Toro paga gli stipendi arretrati dopo l’agitazione sindacale di qualche giorno fa. Si avvia dunque a chiarimento una vicenda...

Addetti alle pulizie di un gruppo di negozi della Nave De Vero, Consorzio Toro paga gli stipendi arretrati dopo l’agitazione sindacale di qualche giorno fa. Si avvia dunque a chiarimento una vicenda sindcale che interessa una decina di lavoratori.

Roberta Gatto della Filcams Cgil, infatti, aveva denunciato la situazione di un team composito di lavoratori - tutti stranieri meno una donna italiana - e tutti con contratti a termine, che lavoravano sette giorni su sette all’interno di Bershka, Stradivarius, Pool and Beer, Oysho e Zara Home, negozi della galleria dello shopping del centro commerciale Nave De Vero e tutti appartenenti allo stesso gruppo. A non pagarli correttamente, secondo la denuncia del sindacato, era la società 4.0 Facility Management di Milano.

Consorzio Toro, gruppo del quale faceva parte 4.0, ha provveduto nei giorni scorsi a regolarizzare l’insoluto dei lavoratori e promette che a brevissimo salderà anche l’ultimo mese, quello di ottobre.

Inoltre ci tiene a precisare che 4.0 non fa più parte del Consorzio. «L’atteggiamento tenuto dalla ditta non era in linea con il nostro statuto» spiega il Consorzio.

«E’ un primo passo in avanti» chiarisce la sindacalista, «di cui diamo conto: siamo riusciti ad avere un contatto, il Consorzio ci ha ascoltato, non era al corrente di quanto accadeva e ha regolarizzato la situazione degli stipendi, di questo siamo soddisfatti. Rimane però il fatto che a fine novembre cambierà ancora la ditta di pulizie perché a sua volta il consorzio sembra che lascerà, e pertanto i lavoratori sono di nuovo con il punto di domanda. Ovviamente speriamo che nulla cambierà per loro e che la situazione possa migliorare, ma finora le cose non sono andate in questo modo, pertanto la nostra preoccupazione permane. Situazioni come quella cui abbiamo assistito, sono sempre più frequenti purtroppo». —

Marta Artico

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