Actv, dirigenti super pagati e pure inamovibili
VENEZIA. Cinque dirigenti su sette oltre i centomila euro, più i premi annuali. Gli altri due vicinissimi alla soglia dei centomila. Non c’è solo Avm, la holding della Mobilità, a far parlare delle retribuzioni dei suoi dirigenti con cinque su 10 oltre i centomila euro (premi esclusi) e un costo per la struttura di vertice di oltre un milione.
Ma anche la controllata Actv, la società del trasporto pubblico. Il direttore generale è lo stesso, Giovanni Seno. Recordman dei manager di società comunali pagato con 150 mila euro – più trentamila di premio – ad Avm a cui vanno aggiunti i 50 mila che percepisce da Actv. Nominato da Giorgio Orsoni, confermato dal commissario Zappalorto e adesso da Brugnaro.
Dietro a lui la “macrostruttura” dell’azienda di trasporto. Il più pagato è Elio Zaggia, direttore del settore automobilistico in carica dal primo gennaio 1999. Percepisce 132.229 euro l’anno, a cui va aggiunto un «premio di risultato» del 17 per cento, altri 25 mila euro circa. Molto di più del suo collega che si occupa del settore navigazione, Gianluca Cuzzolin, che si ferma a 90 mila (senza alcun premio). Sopra i 100 mila sono anche il dirigente Stefano Zanchi (in carica dal 1988) con 124.617 euro e il 12,5 per cento (circa 15 mila) di premio. E poi Roberto Cerrutti (direttore dei Sistemi informatici di Actv) con 112.352 e anch’egli il 17 per cento di premio. Infine Franco Comacchio, direttore della Mobilità privata, che prende 112.317 euro più i premi ogni anno. Si ferma poco sotto la soglia dei centomila, che viene superata però grazie al premio, il dirigente del settore manutenzione di vaporetti e autobus Matteo Quitadamo, con 95 mila euro più un riconoscimento di risultato del 17 per cento. Un gruppo consistente, dunque, a cui vanno aggiunti anche il direttore di Vela Vincenzo Monaco e altri dirigenti minori. Per un costo complessivo di quasi 2 milioni di euro.
Situazione che le opposizioni e i sindacati chiedono adesso di monitorare. Evidente la disparità tra i salari dei dipendenti – sono 3 mila quelli comunali, quasi settemila quelli di tutte le aziende del Comune – e i compensi dei dirigenti. Che hanno altre responsabilità, e dunque proprio per questo venivano pagati «a contratto» con stipendi consistenti ma sempre a rischio di taglio. Negli ultimi anni invece Asm e Actv hanno introdotto una novità. Anche i dirigenti sono quasi tutti contrattualizzati a tempo indeterminato. Praticamente inamovibili, se non a costo di penali consistenti. Spesso si tratta di compensi parificati alle aziende private ma con le garanzie del pubblico e della politica.
Annunciano una richiesta di chiarimenti i Cinquestelle, e anche il Pd e la Lista Casson. «Abbiamo chiesto molte volte al sindaco e all’assessore alle Aziende Michele Zuin», dice il consigliere di opposizione Nicola Pellicani, «di fare una relazione completa sulla situazione delle aziende partecipate. Si tratta di centinaia di milioni di euro e di circa 7 mila dipendenti. È stato annunciato un taglio di 8 milioni ma non si sa da dove. Noi chiediamo che non si tocchino i servizi ai cittadini e si valutino anche le posizioni di tutti questi dirigenti». Preparano battaglia anche i sindacati. «Premi di risultato ma il servizio non sembra migliorare, i mezzi si rompono, il tram non funziona», dicono. E hanno pronto, si dice, anche un esposto alla Corte dei Conti sui soldi spesi e i servizi che non funzionano.
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