Actv-BusItalia: il “giallo” della fusione

Da Padova si parla di primi incontri preparatori al vertice: i sindacati sollecitano un incontro con l’azienda veneziana
Inaugurazione Ciclo Officina- Via della Giustizia - Mestre (nella foto Giovanni Seno, Amministratore delegato AVM)
Inaugurazione Ciclo Officina- Via della Giustizia - Mestre (nella foto Giovanni Seno, Amministratore delegato AVM)

Il “giallo” della possibile fusione tra Avm e Busitalia agita le acque in laguna - con incontri preparatori tra i dirigenti delle due società che sarebbero già avvenuti, secondo quanto scrive Il mattino di Padova.

Cgil, Cisl e Uil hanno subito presentato una richiesta di incontro per l’apertura di una procedura di raffreddamento, visto che gli accordi siglati nell’agosto e nell’ottobre del 2013 con Comune e Provincia «indicano l’in-house per Actv e Avm fino al 2019», come si legge nella richiesta sindacale. Anche il presidente di Busitalia Veneto Andrea Ostellari avrebbe confermato l’esistenza di primi incontri preparatori della fusione.

«D’altronde, appena ci siamo insediati» ha dichiarato «abbiamo messo in chiaro come l’intenzione è quella di aggregarci con altre società del trasporto pubblico locali operanti nel Veneto. Intendo precisare, però, che abbiamo la volontà di aggregarci non solo con Avm-Actv, ma anche con le altre società che effettuano servizio pubblico nella vicinissima provincia di Vicenza».

L’obiettivo sarebbe quello di far nascere la più grande azienda unica di trasporto locale dell’area del Nordest del Veneto, che possa comprendere le province di Rovigo, Padova e Venezia.

I dirigenti di Busitalia Veneto e Autoguidovie avrebbero incontrato due volte l’amministratore delegato Avm Giovanni Seno e il dirigente dell’assessorato alla Mobilità del Comune Franco Fiorin proprio per discutere della possibile fusione. Da Avm arriva invece una secca smentita. «Né l'amministratore delegato di Actv e Avm, ingegner Giovanni Seno» recita la nota dell’azienda «né il direttore Mobilità e Trasporto del Comune di Venezia, ingegner Franco Fiorin, hanno mai incontrato o conosciuto il presidente di BusItalia Veneto, Andrea Ostellari.

Gli unici contatti avvenuti con Aps - BusItalia Veneto risalgono al 2013 quando era stata paventata un'ipotesi di aggregazione poi rifiutata da Avm stessa».

Tutto finito, dunque? Non è certo, perché, sul fronte padovano, anche se non con il presidente Ostellari, continuano a circolare indiscrezioni di incontri comunque svoltisi sulla fusione.

Per questo in laguna i sindacati vogliono vederci chiaro - come conferma anche Marino Deterlizzi della Cisl - e per questo si attendono comunque un incontro con l’azienda.

Non è del resto l’unica procedura di raffreddamento avviata ieri da Cgil, Cisl e Uil ieri. L’altra riguarda l’Actv d è relativa al sempre scottante problema delle manutenzioni navali dei cantieri del Tronchetto, di Sant’Elena e di Pellestrina, visto il continuo verificarsi di guasti a vaporetti e imbarcazioni dell’azienda, l’ultimo due giorni fa.

I sindacati chiedono di conoscere con precisione da parte di Actv lo stato effettivo di funzionamento dei vari cantieri dell’azienda, a cominciare da quello delle piccole manutenzioni del Tronchetto, sistenendo che Actv continua a rinviare gli incontri in merito.

Per l’azienda, invece, non ci sarebbero sostanziali novità e la situazione delle manutenzioni sarebbe già ben nota ai sindacati.

Niente da fare infine per le proteste dei comitati di utenti per gli aumenti dei biglietti delle linee extraurbane già decisi da Zappalorto. Il Comune, infatti, anche con il neo sindaco Luigi Brugnaro, non ha la possibilità di rinunciare a quegli introiti aggiunti per tenere in equilibrio in bilancio. E Actv non ha voce in capitolo.

Enrico Tantucci

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