Acquista computer a rate Ora lo rivogliono indietro
MARCON. Acquista un computer per circa 1.800 euro sette anni fa, paga le rate per i due anni previsti e ora gli vengono chiesti oltre quattromila euro per non aver restituito il bene, perché quello che ha firmato nel 2006 non era, come credeva, un finanziamento per rateizzare, ma un contratto di noleggio finanziato, un leasing. È capitato ad A.B., professionista mestrino, che, ad anni di distanza, dall'acquisto lo scorso settembre ha ricevuto una domanda di mediazione per ottenere la restituzione degli oggetti noleggiati oltre a circa 4.000 euro per spese varie legate al “recupero del bene”. Il socio Adico ha sottoscritto il contratto al PcCity- Unieuro di Marcon. «Convinto a pagare in 24 rate», spiega l’associazione, «ha firmato senza far caso alle numerose clausole, dato che non era certo la prima volta che acquistava un bene tramite un finanziamento. In realtà quello che ha firmato è un contratto di locazione commerciale, che prevede la restituzione del bene al termine del pagamento delle rate, con una società della provincia di Cuneo». «Ho sbagliato a non leggere con attenzione tutte le clausole del contratto, mi sono fidato del venditore e ho semplicemente firmato dove mi veniva richiesto», riepiloga A.B., «da quando ho pagato l'ultima rata a oggi non ho più ricevuto alcuna comunicazione da questa società, che adesso mi chiede quattromila euro e la restituzione di un computer ormai vecchio di sette anni: mi sembra veramente troppo». «Le persone, che hanno avuto lo stesso problema e le segnalazioni pervenute, sono più d’una», avverte il presidente di Adico, Carlo Garofolini, «dovrebbero presentare un esposto all'autorità giudiziaria per i necessari accertamenti circa l’esistenza o meno di condotte illecite e penalmente rilevanti dei soggetti. Segnalateci altri casi, Adico è pronta ad assistere e a fare informazione su questa vicenda». «Il professionista in questione», proseguono gli uffici, «si è rivolto a noi, dove gli esperti risponderanno alla lettera inviata dal legale della società di leasing contestando la nullità del contratto, visto che si tratta di un contratto differente rispetto a quello voluto dall'acquirente». «Si tratta di una situazione complicata e insidiosa per diversi motivi», chiariscono gli esperti di Adico, «in primis perché questa soluzione è stata proposta a un titolare di partita Iva, al quale non si applicano le tutele del codice del consumo, che prevede la possibilità ad esempio di contestare clausole ritenute vessatorie e che fissa la competenza territoriale nel luogo di residenza del consumatore. In questo caso invece il foro di competenza è quello della società, e quindi Cuneo, dove l'acquirente sarebbe costretto a recarsi se volesse partecipare al tentativo di mediazione».
Marta Artico
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