Acquedotto, la fusione passa in Consiglio
Portogruaro. Si è astenuto solo il M5S, ma restano le spaccature tra la giunta e le minoranze
PORTOGRUARO. Approvata una delibera, forse non l’unica per quanto visto nella serata di martedì, in merito alla fusione per incorporazione tra Livenza Tagliamento Acque, l’attuale acquedotto e Sistema Ambiente srl di Brugnera. È stato il momento dei chiarimenti, delle prese di posizione, dei litigi e delle sorprese, perché ai sei emendamenti annunciati dalla maggioranza, che il Pd ha chiesto di ritirare, mentre il Gruppo Misto si è rifiutato di votarli, si sono aggiunti i due proposti all’ultimo minuto dal Movimento 5 Stelle. Risultato: la delibera è passata con 16 voti favorevoli e un solo contrario, quello del capogruppo pentastellato Claudio Fagotto, che teme l’arrivo di “poteri forti”.
È ufficiale, Portogruaro aderirà alla nuova Lta, ma con riserva. E fa da sentinella per chi nutre dubbi. Scintille tra Paolo Scarpa del Gruppo Misto e il presidente del consiglio comunale, Gastone Mascarin che aveva chiesto tempi brevi per le dichiarazioni di voto. A Scarpa restavano tre minuti e per Mascarin si è dilungato troppo. «Non siamo al gran consiglio», ha sbottato Scarpa, facendo riferimento al passato di Mascarin nelle file del Msi.
Il sindaco Maria Teresa Senatore ha fatto presente che «sono costanti i contatti con la Regione, ma al momento non è stato sottoscritto alcun accordo interregionale, mancano le delibere». L’atteggiamento del Comune è di prudenza, ma la strada tracciata è stata solcata dalle parole del capogruppo di Forza Italia, Enrico Zanco. «Noi non abbiamo mai detto di uscire da Lta», ha precisato, «noi volevamo vederci chiaro e abbiamo ottenuto dei risultati. La sede sociale del nuovo acquedotto resterà a Portogruaro. C’era chi voleva fissarla in Friuli. In più nell’Ausir, cioè l’autorità per i servizi idrici e dei rifiuti del Friuli, saranno rappresentati anche due comuni veneti. Nella bozza iniziale del nuovo acquedotto non c’era posto. Gli sviluppi fanno cendo ben sperare».
La sindaca Senatore ha poi aggiunto. «L’atteggiamento supino non sarebbe andato a vantaggio dei nostri cittadini. Rivendico il cammino fatto fino a qui. I soci sono i Comuni e la parte politica ha il dovere di fare le verifiche». Nel corso delle dichiarazioni di voto (gli emendamenti sono passati tutti), il Movimento 5 Stelle ha fatto presente con Fagotto di temere la privatizzazione. Mentre Vittoria Pizzolitto è stata molto dura nei confronti della maggioranza: «La nostra acqua è friulana, la battaglia per la veneticità, per avere il leone sulle caraffe, è una presa per i fondelli».
Rosario Padovano
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video