«Achille, per sempre il nostro guerriero»

San Donà. Stefano Favret e la moglie Sara Re ricordano il loro piccolo morto a tre anni: hai vinto tu, non la malattia
Di Giovanni Monforte
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - IL PICCOLO FAVRET ACHILLE E CON LA MAGLIA DEDICATA - iMMAGINI TRATTE DA FACEBOOK DEL PAPA' STEFANO
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - IL PICCOLO FAVRET ACHILLE E CON LA MAGLIA DEDICATA - iMMAGINI TRATTE DA FACEBOOK DEL PAPA' STEFANO

«Achille, il nostro bambino speciale. Hai vinto tu, non ha vinto la malattia». Inizia così il ricordo che i genitori hanno voluto tracciare del loro piccolo Achille, strappato all’affetto di chi gli voleva bene ad appena tre anni. La scomparsa di Achille Favret, che avrebbe compiuto quattro anni a maggio, è una tragedia che ha sconvolto l’intero Veneto Orientale. Tutti si sono stretti al fianco della mamma Sara Re e del papà Stefano Favret, centrocampista e vice capitano del Sandonà 1922, formazione cittadina che milita in Eccellenza. Il cuoricino di Achille ha cessato di battere lunedì, all’ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste dove si trovava ricoverato. «Achille, il nostro bambino speciale. Hai vinto tu, non ha vinto la malattia», dicono Sara e Stefano, «sarai sempre il nostro guerriero. Ora che sei un angelo proteggi tutti i bambini. Sarai per sempre nei nostri cuori. Mamma e papà».

Circa un anno fa Achille era stato colpito da un neuroblastoma, una forma neoplasica che si può manifestare nei primi anni di vita. Ma Achille quella terribile malattia l’aveva davvero vinta, grazie alla sua forza e all’affetto dei suoi genitori. Gli ultimi esami, svolti alcune settimane fa, erano stati tutti positivi. La malattia iniziale era stata sconfitta. Nelle ultime settimane il piccolo si stava sottoponendo a un ultimo ciclo di terapie rafforzative del sistema immunitario. Terapie necessarie, ma purtroppo forti, a cui ogni organismo reagisce in modo soggettivo. E sabato, purtroppo, sono sorte quelle complicazioni che poi sono risultate fatali.

«Quello che è successo negli ultimi quindici giorni non se lo aspettava nessuno e non se lo spiegano neppure i medici», aggiunge papà Stefano, «forse il suo corpicino ha pagato anche la stanchezza del percorso di cure di un anno. Ma quello che vogliamo dire, e ne siamo certi, è che Achille ha vinto».

I genitori vogliono ringraziare tutti coloro, e sono tanti, che in quest’ultimo anno sono stati vicini al loro Achille. «Ringraziamo medici e infermieri», proseguono Stefano e Sara, «dei reparti di oncologia, chirurgia, terapia intensiva dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste, l’oncologia pediatrica dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, la radioterapia e area giovani Cro di Aviano, l’associazione Agmen Friuli Venezia Giulia e l’Ail. Grazie al sostegno che tutti i parenti e i tanti amici di Achille ci hanno dato nell’ultimo anno».

«Ci hanno scritto in tanti», conclude Stefano Favret, «perché Achille aveva tanti amici. Tutti gli volevano un gran bene e lui ricambiava. Non ci farà star meglio, ma ci fa capire quant’era bello il nostro bambino». Adesso tutti attendono di conoscere la data dei funerali, che si terranno nel Duomo di Portogruaro, città dove la coppia abita. Le esequie dovrebbero tenersi tra venerdì e sabato. La data esatta sarà definita forse già oggi, non appena completato il disbrigo delle pratiche burocratiche.

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