Accuse ripetute di brogli sindaca querela una coppia

A Mirano scoppia il caso dei terreni espropriati per la strada dietro l’8 Marzo Zangrando e Ferrieri presentano visure scadute. Il Comune reagisce legalmente
Lorenzo Porcile/Piazza Martiri della Libertà , Mirano / Intervista con Pavanello
Lorenzo Porcile/Piazza Martiri della Libertà , Mirano / Intervista con Pavanello

MIRANO. Tutto comincia il primo maggio scorso. Anzi a dir la verità è una storia che va avanti dal 2008, ma come tutte le cose che si trascinano poi sfociano nella rabbia e nella collera. Ma il primo maggio Annalisa Zangrando e il suo compagno Gaetano Ferrieri, che sono anche i referenti del comitato Campocroce Sicura, pubblicano un video su Facebook e alcune foto, dove accusano il Comune di Mirano essere “fuori legge” e di “violare i diritti dei cittadini”. Anzi volano pure parole pesanti.

La questione riguarda un esproprio, la cui procedura si è già conclusa e che interessa l’area dietro il distretto dell’8 Marzo. Un esproprio di un lotto di terreno, necessario per fare una strada pubblica. Ma di fatto una dei comproprietari, Viviana Castaldello, rivendica che quel terreno è suo e che non si poteva espropriare. Anzi, fa pure denuncia. «Hanno fatto i furbi», dice. Il lotto interessato è censito al Nuovo catasto terreni (Nct) con il numero: 4004, che stando a una delibera di giunta comunale del 5 febbraio 2008, risulta essere di proprietà invece del Consorzio Distretto, con sede in via Noalese a Santa Maria di Sala. Ma la Castaldello non ci sta e fornisce una visura che però risulta essere del 2007, quindi l’anno prima.

La sindaca Maria Rosa Pavanello ribatte però: «Quel pezzo di terra è pubblico, lo attestano le sentenze». E avverte: «ora la questione sta diventando troppo pesante per le affermazioni totalmente infondate e diffamatorie».

Detto fatto: la sindaca trascina Zangrando e Ferrieri dritti in tribunale. In tutta la vicenda infatti, tra rimpalli, spinte, accuse e offese, i referenti del Comitato Campocroce Sicura, sopra citati, con i loro video e le foto pubblicate su Facebook, adirano talmente il sindaco, tale da indurlo a tenere una giunta comunale in ospedale, dove il primo cittadino si trova per dei controlli, e proporre di sporgere “denuncia-querela alla procura della repubblica con richiesta al pm di immediato sequestro della pagina Facebook di A. Z. e G. F., con rimozione e oscuramento del video e richiedendo l’ordine inibitorio della sua riproduzione. Oltre a rilevare fin d’ora i presupposti configuranti il reato di diffamazione nel contenuto del video pubblicato. Per questo ha dato incarico al l’avvocato Stefano Marrone di Dolo, dandogli il più ampio mandato di rappresentanza e di difesa dell’ente”.

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