Accordo stazione allo sprint finale, entro marzo l’ok di Ca’ Farsetti

Il 21 gennaio scade il termine per presentare le osservazioni. A febbraio conferenza di servizio e poi il voto in consiglio

VENEZIA. Con la ripresa dell’attività amministrativa, dopo la pausa delle festività natalizie, entra nel vivo il percorso di approvazione dell’accordo di programma Comune di Venezia-gruppo Ferrovie per la riqualificazione dell’area della stazione di Mestre.

Ci sono ancora due settimane di tempo per il deposito delle osservazioni sull’accordo da inviare entro il 21 gennaio agli uffici di Urbanistica (via pec o Protocollo generale). I passaggi che sta portando avanti il Comune li spiega l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin.

«Verificata la possibilità di un consenso unanime dei soggetti interessati in sede di conferenza di servizi, la proposta di accordo di programma, entro i cinque giorni successivi, è depositata presso la segreteria del Comune per dieci giorni e questo è stato fatto. Così come è avvenuto il deposito all’albo pretorio di Comune e provincia dell’avviso», spiega De Martin, «per la raccolta delle osservazioni».

Il deposito è scaduto il 31 dicembre; le osservazioni devono arrivare entro il 21 gennaio. «Entro i trenta giorni successivi alla scadenza del termine, il Comune provvede all'istruttoria delle osservazioni e convoca i soggetti interessati che si esprimono definitivamente sull'accordo, anche sulla base delle osservazioni presentate. Ultimo passaggio il consiglio comunale, chiamato a ratificare l’accordo entro 30 giorni».

Coinvolti la commissione Urbanistica e le Municipalità entro la fine di marzo 2019. E i privati? Non stanno certo alla finestra. Il gruppo Mtk, lo stesso che sta costruendo i quattro alberghi in via Ca’ Marcello, ha già proposto al Comune di realizzare la piastra, con un sistema di scale mobili dirette ai binari e spazi commerciali, del valore di 50 milioni di euro, da realizzare con un progetto di finanza.

Il gruppo dovrà confrontarsi con gli uffici del Comune per capire se il progetto può convivere con quello delle due torri alte fino a cento metri, al posto del palazzo ex Poste e del vicino edificio di Sistemi urbani. Le due torri sono state progettate dallo studio Bisà associati, per la proprietà del palazzo Ex Poste, la Stazione Mestre srl, in cui compare l’imprenditore tedesco Michael Kluge, che ha lasciato il gruppo AO, che sta realizzando il raddoppio dell’ostello di via Ca’ Marcello.

Interessati dalle torri 28 mila metri quadri di superfici e 5.000 metri quadri di spazi pubblici. Le due torri sono collegate tra loro da una connessione sotterranea e a livello terra da connessioni pedonali con la stazione ferroviaria, la stazione interrata del tram e il piazzale dei bus extraurbani e Atvo di viale Stazione, come un vero hub intermodale.

Nelle torri è previsto un mix di funzioni: ricettivo, commerciale, direzionale e servizi. All’esterno ci sarà un grande porticato di collegamento che si affaccia su strada e sulle fermate di bus e taxi. I futuri compratori dell’attiguo palazzo di Sistemi Urbani, destinato ad essere venduto, e su cui sorgerà la seconda torre, dovranno condividere il disegno, concordato con gli uffici del Comune.

Per la stazione piastra la progettazione e il reperimento dei finanziamenti è a carico del gruppo Rfi che al momento non formula tempistiche.

Ma, come ha spiegato il sindaco, prima arriveranno i privati: non solo i costruttori dell’ex Poste e i futuri compratori del vicino palazzo di Sistemi Urbani ma anche il gruppo Salini che in via Ulloa porterà un’altra torre (168 metri) con funzioni anche alberghiera.

Brugnaro ha già detto che la nuova piastra sopraelevata «se la fa Ferrovie è un fatto eccezionale e serviranno scale mobili per scendere ai binari. Ma se non ci saranno le condizioni, il Comune potrà fare una gara privata». —


 

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