Accordo con gli inquilini Va giù l’ultimo palazzo
Vaschette, due mesi di trattative tra l’Amministrazione e i due proprietari rimasti Manca solo la firma dal notaio e a inizio 2018 inizierà l’abbattimento dell’edificio
Foto Agenzia Candussi/Baschieri/ Marghera, Vaschette/ Sopralluogo dell'ex presidente della municipalità Flavio Dal Corso dell'area delle Vaschette e dell'ultimo condominio rimasto in piedi
Vaschette, accordo fatto per spostare gli ultimi due proprietari di appartamenti nell’ultima delle palazzine ancora in piedi, in attesa di demolizione.
La notizia viene confermata dalla vicesindaco Luciana Colle, che ha personalmente condotto un lungo confronto, durato mesi, con gli ultimi due proprietari che non avevano ancora deciso di accettare l’offerta di ottenere un’altra abitazione, in cambio di lasciare l’alloggio nel quartiere degradato che il Comune intende completamente riqualificare.
«Siamo riusciti a trovare un accordo sia con gli eredi di una signora che era proprietaria di un alloggio sia con il signore che era rimasto l’ultimo abitante della palazzina. Dopo una trattativa che è durata un paio di mesi, ora possiamo dire che siamo pronti ad andare dal notaio per le pratiche di passaggio degli immobili e questo atto è importante perché ci garantisce per il 2018 di procedere anche con l’ultimo degli abbattimenti». Gli eredi di una signora deceduta che era proprietaria di uno degli alloggi e l’ultimo residente della palazzina rimasta in piedi alle Vaschette, avranno un nuovo alloggio, messo a disposizione dal Comune. La scelta riguardava, precisa la vicesindaco, alloggi di proprietà dello Stato e non coinvolti dal progetto “Pon metro”, di fondi europei utilizzati anche per il risanamento di edifici pubblici. Ovviamente prima di traslocare, serviranno una serie di lavori di sistemazione degli alloggi, ma per la Colle, l’appuntamento con il notaio per il passaggio di proprietà è oramai prossimo e degno di festeggiamenti. La notizia era attesa da tempo perché da tanti anni, oramai, si attende per le Vaschette un intervento di riqualificazione che porti modernità, servizi e serenità in una zona che era diventata di fatto un ghetto, simbolo del degrado di una parte di Marghera. Il piano, studiato dagli uffici del Comune, vale 10 milioni di euro e prevede l'edificazione alla fine del quartiere di Ca' Emiliani di 155 alloggi nuovi e un parcheggio scambiatore da oltre 300 posti. Ma per consentire il via ai futuri cantieri occorre intervenire anche con le bonifiche preventive dei terreni. Un piano di rigenerazione urbana di cui si parla dal 2009. Nel febbraio 2010 il via ai primi abbattimenti alla presenza dell'allora sindaco Massimo Cacciari.
Le ruspe si sono messe al lavoro, tre anni dopo, nell'ottobre 2013 e tanti sono stati in questi anni gli intoppi, come la scoperta di nidi di rondine, specie protetta, sui tetti delle palazzine, e che hanno rinviato alcuni degli abbattimenti. Poi ci sono stati i tempi lunghi delle trattative per rendere disponibili gli alloggi alternativi per chi doveva lasciare la casa da abbattere. Pratica che è stata seguita dalla nuova amministrazione, coinvolgendo lo staff della vicesindaco. Prima se ne erano occupati due dirigenti (Turlon e Bassetto, quest’ultimo oggi in pensione) e non è stato facile ricostruire tutti i fascicoli di questo progetto di lunghissima gestazione. Tra qualche settimana, dopo la firma dal notaio, si potranno rimettere in moto le ruspe.
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