Accordi Pometon Cgil pronta alla lotta
MAERNE. L’allarme sulla vicenda Pometon di Maerne era già scattato alcuni giorni fa, quando Fiom Cgil, alla presentazione dei dati dei primi dieci mesi del 2013 sui contratti di solidarietà, cassa integrazione e licenziamenti, aveva fatto capire che sarebbe stata pronta a tutto pur di fermare i licenziamenti. Ora i delegati sono tornati sulla questione dell’azienda metallurgica da 180 dipendenti e minacciano scioperi e proteste per l’inizio dell’anno se non confermeranno i posti di lavoro.
«A inizio ottobre» osserva Giuseppe Minto «nell’incontro in Provincia con Fim Cisl, non si era trovato l’accordo e la proprietà aveva parlato di 75 esuberi. Poi era stato firmato il contratto di solidarietà ma solo per quattro mesi, fino al 10 febbraio prossimo, ma qualche giorno più tardi è arrivata la lettera dove si apriva la procedura di licenziamento collettivo per 29 operai nel reparto ferro e fonderia. Tempo 75 giorni, ovvero il 22 gennaio, perché diventasse operativo».
A questo punto Fiom Cgil non ci sta e chiede la garanzia per tutti i lavoratori. «Avevamo trovato la disponibilità di una dozzina di persone tra volontari e altri casi» continua Minto «perché potessero andare in pensione senza essere penalizzati ma Pometon ci ha risposto che non basta. E noi diciamo che non è accettabile. Qui si vogliono abbassare i livelli di produzione. Se non si arriva a un accordo, a inizio gennaio avremo un nuovo passaggio in Provincia, metteremo in campo ogni tipo d’iniziativa. Gli operai sono anche disposti a ridursi l’orario di lavoro per sopperire agli esuberi». Intanto dal 1 gennaio nel reparto fonderia-ferro ci saranno solo due turni giornalieri (6-14 e 14-22) e sarà tolta la notte. (a.rag.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia