Acconto Tasi entro il 16 ottobre si pagherà in 27 comuni su 44

Quindici municipi hanno deliberato l’aliquota massima (senza detrazioni) del 2,5 per mille In media i contribuenti pagheranno attorno ai 150 euro. Rischio code ai Caf e ai patronati locali
Di Gianluca Codognato
- Jesolo Lido dall'alto e sotto la G House
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I proprietari di casa di 27 comuni veneziani devono segnarsi sul calendario una scadenza importante: il 16 ottobre 2014. Quello, infatti, è l’ultimo giorno utile per pagare il nuovo balzello italiano, la Tasi, una vera e propria tassa sugli immobili che serve a coprire i cosiddetti servizi indivisibili, come l’illuminazione pubblica, la tutela del verde, le attività culturali, i servizi cimiteriali, la protezione civile e quant’altro.

I proprietari degli altri 17 comuni hanno già sborsato l’acconto il 16 giugno scorso (o non devono proprio versarlo), evidenziando che la Tasi è l’unica imposta a scadenza variabile in una giungla di caotici pagamenti. La seconda e ultima rata dell’anno, invece, è fissata per tutti il 16 dicembre.

Per chi possiede una prima casa, questo tributo, calcolato sulla rendita catastale, costa in media fra i 135 e 176 euro, ma dipende dal tipo di appartamento e, ancor più, dall’aliquota deliberata. Alcuni Comuni infatti non ce l’hanno proprio, per la gioia dei proprietari di abitazione principale, altri hanno deciso di introdurre l’aliquota massima, solitamente a fronte di detrazioni e agevolazioni.

Scadenza. Tranne il capoluogo, che ha prorogato la data per l’acconto al 27 luglio, 17 comuni veneziani hanno deliberato le aliquote entro lo scorso 23 maggio. Queste realtà, per legge, hanno potuto richiedere l’acconto entro il 16 giugno. Gli altri comuni, invece, hanno scelto il livello della Tasi successivamente e comunque non dopo il 10 settembre. Per i proprietari di immobili che risiedono in questi territori la prima rata deve essere pagata entro il 16 ottobre.

Caos aliquote. Anche nel Veneziano le aliquote fissate dalle Amministrazioni variano notevolmente. Parlando della prima casa, 15 Comuni hanno deliberato l’aliquota massima, il 2,5 per mille. Altri tre, fra cui Venezia, hanno superato quel limite, cosa possibile in presenza di detrazioni, con il record di Concordia Sagittaria, che è arrivata a un 3,3 per mille, il massimo consentito. Altri cinque sindaci hanno deciso di non introdurre la Tasi sull’abitazione principale, e fra questi quattro, Jesolo, San Michele (leggi Bibione), Cavallino e Caorle, sono comuni del litorale, i quali, evidentemente, preferiscono “finanziarsi” con i proprietari di più immobili.

Il salasso. Ma quanto può costare la Tasi al proprietario di una prima casa? Abbiamo calcolato la spesa riferendoci a due tipi di abitazioni, quella economica (A3) e quella civile (A2), che sono le più diffuse. Per farlo, siamo partiti dalla rendita catastale media in provincia di Venezia che per la casa “economica” è di 405 euro e per quella civile è di 538 euro. Introducendo i necessari coefficienti e moltiplicandoli per le relative aliquote, risulta che in media il costo della Tasi si aggira attorno ai 150 euro. Le prime case meno costose sono a Stra e a Fossalta di Piave, dove si paga in media poco più di 68 euro per la tipologia A3 e 90,40 euro per le A2. A Concordia, con l’aliquota al 3,3 per mille, si può arrivare a 224 euro per l’abitazione economica e a quasi 300 euro per la civile.

Detrazioni. Per calibrare le aliquote in un campo ancora tutto da esplorare, quello della Tasi, i sindaci hanno cercato di “giocarsela” con le detrazioni. 20 comuni della provincia hanno deciso di introdurle, sebbene non obbligatorie. In cosa consistono? Dipende dalle amministrazioni, anche se in generale vanno ad agevolare le famiglie più numerose ed economicamente più disagiate. Prendiamo per esempio il Comune di Venezia. Le detrazioni (per la prima casa) sono di 100 euro per rendite catastali inferiori ai 400 euro, di 50 euro per rendite comprese fra i 400 e gli 800 euro, di 20 euro se la rendita è compresa fra 800 e 1000 euro. Poi vengono tolti 50 euro per ogni figlio di età non superiore ai 28 anni purché residente, fino a un massimo di 400 euro.

Code ai Caf. L’ansia da pagamento Tasi, intanto, sta creando intasamenti ai Caf e ai patronati locali. In coda ci sono soprattutto le persone più anziane, completamente spiazzate da questa nuova tassa a multi-scadenza e a doppia rata che di certo non aiuta. Se si vuole andare verso una maggiore semplificazione del sistema, la Tasi non sembra la strada giusta.

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