Acconto di Tasi e Imu, sportelli dedicati e code

Pochi Comuni hanno rivisto le aliquote, negli altri si paga la metà di quanto versato nel 2014. Aumenti a Portogruaro e Martellago, riduzioni a Chioggia e Concordia

VENEZIA. Scade martedì 16 il termine entro il quale anche i contribuenti veneziani sono chiamati a pagare l’acconto - pari al 50 per cento - di Tasi e di Imu calcolato, nella maggioranza dei casi, sulle aliquote delle scorso anno dal momento che i Comuni avranno tempo fino a fine ottobre per apporvi ulteriori modifiche.

Il saldo delle due imposte, cioè il restante 50 per cento, andrà pagato entro il 16 dicembre. l’Imu è un’imposta patrimoniale mentre la Tasi è un’imposta sui servizi indivisibili come la polizia municipale o la tutela dell’ambiente. Insieme, Tasi e Imu compongono la Iuc, l’imposta unica comunale.

Come noto la Tasi dovrà essere pagata da tutti i proprietari di casa e - in quote variabili e seconda delle decisioni dei comuni tra il 10 e il 30% - dagli inquilini in affitto. Al momento sono una decina i Comuni che, rispetto allo scorso anno, hanno rivisto le aliquote. A Martellago, ad esempio, è passata dall’1,8 per mille al 2,2; a Portogruaro, dopo un lungo dibattito, è salita dal 2 al 2,5 così come al 2,5 è ad Annone Veneto, dove l’anno scorso era a zero.

Altri comune, invece, pur non ritoccando l’aliquota, hanno ridotto le esenzioni: è il caso di Salzano, dove le famiglie mediamente si trovano a pagare 50 euro in più a causa del fatto che non è più prevista la detrazione per l’abitazione principale. E, infine, c’è anche chi, come i Comune di Concordia e Chioggia hanno perfino abbassato l’aliquota, rispettivamente da 3,3 a 2,9 e dal 2,2 al 2 per mille.

«In questi giorni stiamo registrando un notevole afflusso di persone per mettersi in regola con il pagamento e per far fronte alla richiesta il Caf Cisl di Venezia ha aperte delle postazioni apposite per il servizio Tasi con gli appuntamenti, ma molte persone si presentano in questi ultimi giorni per richiedere il servizio senza l’appuntamento», spiega Mauro Bonato, responsabile territoriale dei centri di assistenza fiscale. Sono ovviamente minori i dubbi e le perplessità i quei comuni che hanno spedito il modello F24 direttamente ai propri cittadini come è successo a Chioggia, San Donà di Piave e Portogruaro.

«Per i ritardatari ricordiamo che possono pagare entro il 30 giugno rivolgendosi ai Caf», ricorda Bonato, «e applicando il ravvedimento sprint con il pagamento della sovrattassa dello 0,20%, quindi la scadenza del 16 giugno non è così determinante».

Ci sono problemi però che restano legati a casi più specifici. Lo spiega bene Alberto De Franceschi, tributarista di Noale. «In primis, non è ancora stato risolta l'annosa questione delle case date in uso ai figli o ai parenti prossimi. Nel Miranese ad esempio pur cercando di introdurre un “sistema” di apparente agevolazione (vedi Salzano con sconti legati all'Iee pari a 15 mila euro), rimane sempre oltre ad un pesante esborso, una discriminazione di trattamento tra i proprietari di prima casa e un familiare che usa una casa del proprio genitore».

Un altro aspetto segnalato da De Franceschi è quello della crisi, tuttora perdurante, del settore immobiliare. «Ci sono delibere che considerano l'assenza di una locazione di un immobile, un fatto dovuta all'avidità del proprietario che richiede un affitto troppo elevato tanto da mettere aliquote ai valori massimi sugli immobili non locati. Non di meno le aree edificabili sono spesso penalizzate da Imu e Tasi ad aliquote piene. Un altro aspetto che sta creando confusione è la mancata comunicazione di alcuni comuni che, per favorire i cittadini, mandano i bollettini a casa dopo che molti hanno richiesto ai CAF e professionisti il calcolo con relativo pagamento della prestazione che avrebbero potuto risparmiare».

Intanto tra oggi e domani anche Poste Italiane ha messo a disposizione 29 sportelli, negli uffici della provincia.

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