Accoltellato al mercato, la vittima: «Non ho pensato al dolore, volevo fermare il ladro»
«Noi siamo tutti fratelli qui, siamo una squadra». Il racconto del venditore di Mestre che ha inseguito un ladro al mercato di via Fapanni ed è stato accoltellato
«Non ho nemmeno visto il momento in cui ha rubato la cassa, mi ha avvisato un signore che si trovava qui, mi ha detto “guardi che hanno preso la cassa”, ma lui era già andato via con la refurtiva».
Katia Malimpensa, ha un banco di prodotti tessili, il mercoledì è in via Fapanni, appena fuori il mercato fisso. Ed è lei, che ieri è stata presa di mira dal 23enne marocchino senza fissa dimora che ha deciso di rubarle il guadagno della mattinata. Non tutto, a dire il vero, ma la gran parte.
Ieri il ladro, ha atteso che fosse distratta, e ha preso la cassa pensando di fare il colpo gobbo, approfittando della folla e di un momento di distrazione della venditrice e del suo personale.
«L’ho visto e gli sono corso dietro fino al Candiani» racconta ancora scosso Simone Penolazzi, anche lui operatore del mercato del mercoledì, «non ho pensato al coltello, ho detto “devo prenderlo”. Gli sono corso dietro fino al Candiani, mi sono trovato da solo, poi l’ho fermato e gli ho dato due cazzotti, lui si è voltato e mi ha piazzato le coltellate».
Ha poi aggiunto: «Noi siamo tutti fratelli qui, siamo una squadra. La cassa ce l’aveva in mano, l’aveva già lasciata poco prima del Candiani, io l’ho afferrato per lo zaino». Alza il maglione, mostra la medicazione. Grazie a Simone, l’operatrice ha recuperato l’incasso.
Un gesto di solidarietà che però – come ripetono tutti al mercato – poteva anche costargli caro se le coltellate lo avessero raggiungo in un punto vitale. E se è riuscito a sfuggire al suo aggressore, è perché è veloce e scaltro.
Simone ieri, prima di farsi medicare, ha anche dato una mano ai colleghi a smontare il banco. All’inizio, non aveva neanche chiamato il Suem 118, ma viste le ferite, è stato obbligato dalle forze dell’ordine.
«La cassa sparisce da ogni banco almeno una volta alla settimana» racconta la donna che lavora al bar Sweet Bar «la scorsa settimana a una ragazza avevo rubato una borsa con la merce, anche al venditore delle tende hanno portato via la merce».
Rincara il titolare, Fabio Rossi: «A noi hanno aperto il locale e rubato la cassaforte un anno fa, hanno tagliato le inferiate esterne del retro bottega e rubato tutto. Ogni sera accade qualche cosa qui, soprattutto all’ora di chiusura, quando ci sono persone che si piazzano qui davanti». «Siamo stufi» aggiunge un operatore straniero del mercato fisso «oltre che perdere denaro, rischiamo anche di rimanerci secchi».
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