Accoltella cliente e poi fa harakiri Far West nel centro di Annone

Un albanese pregiudicato ha prima ferito l’avventore di un bar e poi si è colpito da solo all’addome Subito soccorso è stato dimesso con una prognosi di un mese. La vittima ne avrà per dieci giorni
Di Rosario Padovano
F.G. PORTOGRUARESE PIU_ CONTROLLI NELLA NOTTE DELLE STRGHE
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ANNONE VENETO. Litiga con un altro avventore al bar La Piazzetta, in pieno centro (viale Venezia 3), ferendolo poi con un coltellino al collo (il referto parla di 10 giorni di prognosi). Poi si presenta all’ospedale di Portogruaro con ferite d’arma da taglio all’addome, guaribili in 30 giorni. Protagonista dell’alterco di Santo Stefano, avvenuto proprio mentre si stava svolgendo la seconda puntata del Presepe Vivente, è stato un albanese di 40 anni, C.N., residente ad Annone in via Postumia, muratore con alle spalle numerose esperienze lavorative in Lombardia, e qualche precedente penale. L’altro ferito invece è un italiano, A.D., 52 anni, residente lì vicino, a Motta di Livenza. Ha rimediato ferite guaribili in 10 giorni.

Il mottense ha deciso di non sporgere querela nei confronti di C.N., ma un dettagliato rapporto è stato ugualmente trasmesso, dai carabinieri del Norm di Portogruaro e dai colleghi della stazione di Annone Veneto, sia alla competente Procura di Pordenone, sia alla Questura di Venezia il cui gabinetto dovrà decidere sulla possibilità, o meno, di chiudere per qualche giorno l’esercizio pubblico. Inquieta anche un altro fatto, emerso nel rapporto consegnato alla Procura di Pordenone. Recita così “nessuna persona ha riferito come si sono svolti i fatti”. Sembra impossibile che non vi siano stati testimoni, alla stregua del classico “non sento, non vedo, non parlo”. Eppure è andata proprio così. I carabinieri hanno impiegato tutte le loro risorse, facendo un grande lavoro in equipe, per ricostruire la vicenda. Tutto è partito da una strana segnalazione, giunta al centralino dei carabinieri nella caserma di via Castion giovedì pomeriggio attorno alle 18, da parte dei sanitari dall’Ospedale civile di Portogruaro. Per curarsi si era presentato al pronto soccorso l’albanese di 40 anni che presentava ferite all’addome guaribili in 30 giorni. I militari sono rimasti però sorpresi dal racconto del ferito. Lui stesso infatti si era procurato le ferite, mettendo in pratica una sorta di harakiri. Resta da capire se l’abbia fatto per rimorso, oppure per dare la colpa a terzi. L’indagine non verrà aperta, perché non c’è stata denuncia. A meno che la Procura pordenonese non chieda un supplemento d’indagine. I carabinieri si sono precipitati al bar “La Piazzetta” di Annone Veneto, identificando l’avventore di Motta di Livenza. L’albanese gli aveva puntato il coltello alla gola, procurandogli ferite ai tessuti del collo guaribili in 10 giorni. Ieri mattina la barista del locale ha spiegato che il ferimento è avvenuto all’esterno del bar, nella zona prossima al marciapiede. Tuttavia la lite da cui tutto si è generato è scoppiata all’interno dell’esercizio pubblico.

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