Accoglienza dei profughi la Diocesi apre le porte

Le comunità di Ceggia e Torre di Mosto stanno cercando una struttura idonea secondo le istruzioni pastorali impartite dal vescovo Corrado Pizziolo
Ferrazza Susegana inaugurazione orti solidali dipendenti Electrolux vescovo Corrado Pizziolo
Ferrazza Susegana inaugurazione orti solidali dipendenti Electrolux vescovo Corrado Pizziolo

CEGGIA. «Una struttura di accoglienza per i profughi in ogni forania della diocesi». Coinvolge anche Ceggia e Torre di Mosto l’annuncio dato dal vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, durante l’assemblea diocesana, che si è tenuta nei giorni scorsi. Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, il vescovo ha illustrato alcune indicazioni pastorali in vista del Giubileo straordinario del 2016, che il Santo Padre ha ribattezzato “Anno della Misericordia”.

Tra le indicazioni pastorali del vescovo Pizziolo, a cui sono chiamate le comunità di fedeli per carità cristiana, c’è anche quella di allestire un luogo di accoglienza per i profughi in ogni forania, individuando una struttura locale dove poter ospitare alcuni migranti. Un messaggio che dunque richiama alla solidarietà anche i fedeli della forania di Torre di Mosto e Ceggia, che, unica zona della nostra provincia, fa parte della diocesi di Vittorio Veneto e comprende pure le frazioni sandonatesi di Fossà e Grassaga.

«Mi pare necessario che anche la nostra diocesi, oltre a tutte le iniziative caritative che già mette in atto e che ritengo evidentemente debbano continuare, si orienti a un’iniziativa comune in riferimento a quell’emergenza profughi che sicuramente per alcuni anni non cesserà», ha scritto il vescovo Pizziolo nella lettera pastorale 2015-2016 dal titolo “Sei un Dio misericordioso”, presentata all’assemblea diocesana riunita nella cattedrale di Vittorio Veneto. «Concretamente», ha aggiunto il vescovo, «ritengo necessario che ogni forania, facendo riferimento alla Caritas diocesana e alle istituzioni civili quali prefettura e Comuni, individui una struttura abitativa in cui accogliere un certo numero di profughi, trovando anche le persone che li seguano. È una scelta fatta già da altre diocesi e che credo risulti sicuramente percorribile».

Facendo seguito alla lettera pastorale del vescovo, dunque, nei prossimi mesi anche nella forania di Ceggia e Torre di Mosto è possibile che realtà parrocchiali e caritatevoli si attivino per dare una qualche forma di assistenza ad alcuni dei molti profughi ancora presenti sul nostro territorio. Peraltro Ceggia ha già dato prova nei mesi scorsi di grande solidarietà, quando si è trovata a gestire l’improvviso arrivo in paese di una trentina di migranti scaricati da un camion presso il casello di Cessalto. I profughi furono accolti nella palestra della scuola Collodi, dove passarono la notte prima di recarsi a Venezia per le procedure in questura di richiesta dello status di profughi.

Giovanni Monforte

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