Accesso prioritario ai "residenti": per l’azienda l’esperimento funziona
VENEZIA. Sperimentazione accessi prioritari per residenti e titolari di Venezia Unica abilitata: per Actv-Avm tutto in regola, il sistema funziona.
Certo - ammette l’azienda - qualche difficoltà c’è stata nel fine settimana: ma - fa sapere l’amministratore Giovanni Seno, per tramite dell’ufficio stampa - sono saltate le corse bis tra Rialto e piazzale Roma, che servono ad accogliere quanti rimangono nei pontili dopo l’ingresso prioritario a bordo dei mezzi di veneziani e titolari di Carta unica abilitata. E come mai sono saltate? A causa delle elezioni amministrative, che richiamano in servizio ai seggi molto personale Actv, sempre pronto ad offrirsi per un turno elettorale, tanto più che quest’ultima elezione riguardava proprio Chioggia, con la conquista del Comune da parte del pentastellato Ferro. E le corse bis sono andate ad agevolare gli spostamenti su Chioggia.
Tant’è, per l’azienda non ci sono emergenze particolari e proseguirà con l’apertura dei nuovi accessi prioritari, concordati con il sindaco Brugnaro, che ha fortemente voluto questa sperimentazione: a fine giugno priority al pontile di Murano Faro, a metà luglio quello di Burano e non appena saranno ultimati i lavori anche il nuovo terminal della Ferrovia.
Che veneziani e chi vive la città per lavoro o per studio lamentassero da anni l’oggettiva difficoltà di utilizzare i mezzi pubblici gremiti di turisti, è un fatto storico: i vaporetti di linea 1 e linea 2 circolanti sono diminuiti (passando da una cadenza di dieci minuti a una di 12) ma quello dei passeggeri è andato crescendo.
L’azienda replica con i numeri: ogni giorni si registrano in media 14 mila passaggi prioritari e sono 3500 i cambi di profilo registrati questa settimana. Solo i veneziani, infatti, sono automaticamente autorizzati ad usufruire del varco prioritario, mentre i titolari di Carta Unica devono ottenere l’autorizzazione dall’azienda (per questo devono recarsi a un centro Vela). (r.d.r.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia