Accessi, ritorna l’idea della sublagunare

Giornata di studio all’Ateneo Veneto: con l’arrivo dell’Alta velocità in aeroporto, servirà una linea veloce da Tessera

Ripensare a una nuova sublagunare, o comunque a un collegamento veloce tra il terminal di Tessera e l’area di Castello Est e dell’Arsenale. Perché l’arrivo dell’Alta Velocità all’aeroporto Marco Polo - com’è nelle previsioni - determinerà per la prima volta un reale spostamento di flussi turistici in entrata dalla testa di ponte di Piazzale Roma-Stazione di Santa Lucia, con l’unica intasatatissima arteria del Ponte della Libertà.

È quanto emerge dall’interessante giornata di studio - la terza nel corso dell’ultimo anno, su iniziativa del presidente Guido Zucconi - che l’Ateneo Veneto ha dedicato ieri al tema della mobilità lagunare, prendendo in esame, questa volta in particolare, il problema dell’accesso all’insula di Venezia e mettendo a confronto studiosi, docenti, ma anche amministratori e dirigenti.

È’ stato in particolare Giovanni Santoro, del servizio Vendite di Vela, a spiegare, numeri alla mano, come il terminal aeroportuale e presto ferroviario di Tessera possa diventare la nuova porta d’accesso alla città storica. Perché l’area di Piazzale Roma e della Stazione è intasata e irrisolta anche da un punto di vista architettonico - come ha ricordato ad esempio anche una docente di Composizione architettonica dell’Iuav come Serena Maffioletti, ricordando gli importanti progetti di riordino dell’area che risalgono al concorso bandito dalla Biennale ormai oltre vent’anni fa e rimasti lettera morta, a cominciare da quello dei vincitori Dixon e Jones.

E la stessa Soprintendenza veneziana - come ha sottolineato un suo funzionario, l’ingegner Alberto Lionello - ha sottolineato la necessità di moltiplicare i punti d’accesso alla città, valorizzando le Zattere, Fondamente Nove, l’Arsenale, la riva dei Sette Martiri, cercando anche di “rallentare” l’accesso turistico verso San Marco, per “spalmare” almeno un po’ di presenze su altre parti della città. Tutti d’accordo però, sulla necessità di inquadrare il problema dell’accesso a Venezia e dell’eventuale spostamento dei flussi turistici nel quadro della nuova Città metropolitana, perché l’Alta Velocità ferroviaria - ha sottolineato Mara Manente, ricercatrice del Ciset, il Centro internazionale di studi sull’economia turistica - aumenterà ulteriormente il numero dei turisti giornalieri in centro storico, il 70% dei quali arriva già ora a Venezia per la prima volta.

E se Venezia sta diventando una città accessibile anche ai disabili - come ha dimostrato nel suo intervento l’architetto Franco Gazzarri, a lungo responsabile dell’Ufficio comunale per l’abbattimento delle barriere architettoniche, anche con l’uso delle rampe - la città sconta anche, sul piano dei problemi dell’accesso, il fatto che la Smfr, la metropolitana ferroviaria regionale, attesa ormai da decenni, non sia mai arrivata a buon fine e come sia fallita la politica comunale dei terminal: Fusina e San Giuliano servono a poco, Punta Sabbioni è sottoutilizzata e il futuro, appunto, sembra il terminal di Tessera, anche se il rischio, evocato dall’urbanista Maria Rosa Vittadini, è che diventi un altro Piazzale Roma.

Enrico Tantucci

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