«Accertamento fiscale sbagliato e illegittimo»

Dolo, la Commissione tributaria dà ragione ai titolari del “Kalispera” e “Pioniere” Decisione dopo che il Tribunale aveva criticato il “sistema induttivo” del Fisco
Di Gianluca Codognato

DOLO. Dopo il tribunale civile, anche i giudici della Commissione Tributaria di Padova danno ragione a Mauro Furlan con una sentenza che definisce “sbagliato e non corretto il metodo di accertamento dell’Agenzia delle Entrate di Padova”. All’imprenditore, titolare assieme al fratello Massimo dei locali Kalispera e Pioniere di Dolo che contano una quarantina di dipendenti, l’Agenzia ha contestato qualche tempo fa un maggior reddito di circa 500mila euro, pari a 100 pizze al giorno non dichiarate. Mauro Furlan non si è dato per vinto e, tramite il proprio legale, Federico Veneri, ha ottenuto un primo successo al Tribunale civile di Padova che ha ritenuto «infondato ed erroneo il sistema di accertamento induttivo» previsto dal fisco italiano dando così al contribuente la possibilità di difendersi ad armi pari con l'Agenzia.

Dopo questa condivisione da parte del Tribunale, la Commissione Tributaria ha recepito le risultanze del Giudizio civile, creando un precedente che fa già giurisprudenza.

«La contestazione al mio cliente», spiega l’avvocato Veneri, «è stata mossa pur avendo gli accertatori constatato che la contabilità dell’imprenditore, operante da oltre 30 anni senza alcuna irregolarità, era in perfetto ordine, in linea con gli studi di settore. Alla fine abbiamo potuto constatare di esserci trovati di fronte ad un accertamento erroneo, infarcito di pregiudizi ed effettuato da accertatori privi di capacità scientifiche e tecniche necessarie al caso e pertanto avulsi dalla realtà produttiva».

Alla fine, la strategia difensiva ha condotto a mettere sotto accertamento gli stessi accertatori, ed in tal modo sono gli stessi accertatori ad essere chiamati in giudizio. «La fiducia nella Giustizia», continua il legale, «si è manifestata dunque ben riposta e la Commissione Tributaria di Padova non ha esitato a valutare erroneo ed illegittimo l’accertamento fiscale svolto dall’Agenzia delle Entrate di Padova».

La faccenda, però, non finirà qui perché, spiega ancora l’avvocato Veneri, «La commissione, smantellando l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate ha, tuttavia, deciso di applicare le tasse in “via equitativa” ovvero senza nessun riferimento normativo e così per il quantum effettivo si andrà in appello. La Commissione stessa non ha peraltro disposto alcuna condanna di pagamento a carico dell'imprenditore».

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