Accattonaggio, Orsoni contrario al divieto di chiedere l’elemosina
MESTRE - Un nuovo sgombero è in corso da questa mattina, iniziato poco dopo le 8, nell'accampamento di via della Pila. Sotto il cavalcavia infatti c'è un piazzale dove spesso trovano rifugio i senzatetto, ma che negli ultimi mesi è stato utilizzato dai cosiddetti "barbanera". Al momento non risulta alcun fermo, come era accaduto invece nell'operazione di via Ca' Marcello. Sul posto ci sono carabinieri e polizia municipale.
Il sindaco. «È un fenomeno che ha superato il limite, un racket che va combattuto, ma stiamo attenti a non confondere l’accattonaggio molesto, che dobbiamo combattere, con chi chiede l’elemosina perché vive una situazione di indigenza». Il sindaco Giorgio Orsoni, ieri in municipio a Mestre mette i paletti alla discussione che sta animando la città in questi giorni, aggiungendo: «Sono contrario all’introduzione del divieto di accattonaggio». Non ci sarà quindi un’ordinanza come quella che l’allora sindaco Massimo Cacciari promosse, tra le polemiche, nel 2008, per risolvere la questione del centro storico, poi ritirata, su proposta del consigliere Beppe Caccia e attraverso una modifica del regolamento di polizia municipale all’inizio del mandato di Orsoni.
Anche se, come ha ricordato anche il vicesindaco Simionato al termine dell’incontro di lunedì in prefettura nel corso del quale si è valutata l’applicazione del foglio di via con rientro coatto, la questione è materia di consiglio comunale, e non è escluso che alcuni consiglieri decidano di proporre il dibattito. «Se anche don Fausto Bonini, che è una persona di grande equilibrio e dedito alla carità, è arrivato a prendere questi provvedimenti» aggiunge Orsoni, in riferimento alla scelta del parroco del duomo di Mestre di sorvegliare la chiesa durante le messe «il problema c’è» ma «stiamo attenti a non confondere l’accattonaggio riconducibile al racket con chi mendica per necessità». E anche sul fronte del racket, prosegue Orsoni «serve una netta distinzione tra sfruttati e sfruttatori». Aspetto sul quale, dice, la parola passa alle forze dell’ordine.
Confesercenti e Ascom. Ma a far riflettere, sostiene Maurizio Franceschi della Confesercenti, deve essere il fatto che l’accattonaggio molesto arriva anche in centro città, sui gradini del Duomo, come non accade in altre realtà vicine, come Padova o Treviso. «È la cartina tornasole di una città che, se non avrà la capacità, in tempi brevi, di ri-qualificarsi e riscattarsi dal punto di vista urbano» dice Franceschi «rischia di affondare. Perché, ed è sotto gli occhi di tutti, appena usciti da piazza Ferretto iniziano aree di degrado, in cui si verificano anche gli episodi dell’accattonaggio molesto, che sono più tipiche delle periferie che di un’area centrale della città, un degrado che, dal punto di vista commerciale, fa perdere attrattività. Sono aperti importanti cantieri di riqualificazione, ma è necessario fare presto». Sulle stesse corde Dario Corradi, dell’Ascom, secondo il quale il problema è esploso «perché per troppo tempo è stato tollerato o sottovalutato. Molte zone della città hanno abbassato il livello di vivibilità. E quando sento che i turisti di un bus vengono circondati e viene loro impedito di scendere perché non sganciano l’euro, allora dico che non è accattonaggio, ma criminalità, che va combattuta e che danneggia l’immagine della città. Noi commercianti però vediamo i vigili solo quando si tratta di controllare se lo spazio del plateatico è stato sforato di cinquanta centimetri. È giusto che lo facciano, non voglio dire di no, ma ci piacerebbe venderli in azione anche per prevenire episodi come questi».
Associazionismo. E sulla vicenda interviene anche Leda Cossu, anima del volontariato mestrino: «Mendicare è possibile, la violenza è un’latra cosa. Tra gli accattoni violenti c’è chi alza anche minaccioso il bastone verso le donne, fingendo di zoppicare, controllandole a distanza. Una violenza che fa paura».
Il volantinaggio della Lega. Volantinaggio “anti-elomosina” ieri da parte del consigliere comunale Alessandro Vianello e dai consiglieri della Municipalità di Mestre (ex Lega) al gran completo. Si sono piazzati in Corso del Popolo, davanti all’entrata della Pam. «In attesa che l’amministrazione faccia il proprio dovere», si legge nel volantino distribuito, «noi cittadini possiamo fare molto: non elemosinare. Se gli ‘accattoni’ vengono e rimangono nel nostro Paese, è perché trovano un’amministrazione troppo tollerante e dei cittadini che cedono alle loro insistenti richieste di monetine».
La fiaccolata di venerdì. Venerdì a partire dalle 20, in Corso del Popolo, il gruppo comunale Fratelli d’Italia rappresentato da Sebastiano Costalonga, Antonio Cavaliere e Raffaele Speranzon, ha organizzato una fiaccolata dal titolo “un pieno di legalità e sicurezza”. «In tutte le Municipalità il problema è ormai all’ordine del giorno», esordisce Andrea Selva Volpi di Fratelli d’Italia « e Mestre è caratterizzata da zone sempre più ricettacolo dello spaccio e della violenza come ad esempio piazzale Candiani ».
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