Abuso edilizio al campo nomadi i sinti rischiano di essere sloggiati

Gambarare: da 15 anni occupano un’area di via Maestri del Lavoro dove non esistono le condizioni minime per la permanenza (mancano i servizi igienici). Alcuni minacciano di protestare in Municipio

GAMBARARE DI MIRA. È tensione fra il Comune di Mira e il gruppo di famiglie sinti che si trova da ormai una quindicina d’anni nell’area di via Maestri del Lavoro, a Gambarare, a ridosso del nuovo canile gestito dall’ Enpa. Si tratta di un gruppo di nomadi con tre famiglie che arrivano, in certe occasioni, a contare una quindicina di persone.

Ieri mattina i tecnici comunali del servizio di edilizia privata hanno notificato ai nomadi, che sostano nel campo con alcune roulotte, un abuso edilizio. Una procedura che di fatto accelera fortemente il loro allontanamento visto che da tempo è noto che in quell’area non ci sono le condizioni minime per la loro permanenza.

A spiegarlo è il comandante dei vigili, Mauro Rizzi: «I tecnici hanno notificato un abuso edilizio da parte di chi occupa il campo», spiega. «È chiaro che in quell’area e in quel campo non ci sono le condizioni necessarie previste dalla legge per la permanenza delle persone, perché sono carenti, ad esempio, i servizi igienici».

Ieri mattina quando l’atto è stato notificato ai capifamiglia dei Cavassa, i nomadi hanno cominciato a scaldarsi e alcuni hanno minacciato di andare a protestare in Municipio e mettere tutto sotto sopra. I nomadi dovrebbero arrivare a protestare proprio oggi. Ora bisognerà capire se qualcuno nel frattempo riuscirà a stemperare la tensione che si è creata con la notifica dell’abuso edilizio. Un vero e proprio reato dai risvolti penali. Le amministrazioni di centrosinistra che si sono succedute a Mira nel corso degli anni, da quella di Luigi Solimini a quelle di Roberto Marcato e Michele Carpinetti (sconfitto poi dai grillini), hanno sempre convissuto con il problema, senza mai però riuscire a trovare una soluzione.

C’era l’idea di creare un campo nomadi attrezzato, ma dalle parole però non si è mai passati ai fatti. Con la costruzione del canile dell’Enpa la presenza in zona del campo nomadi è diventata ancora più complicata. «Si tratta», spiega il capogruppo di maggioranza del M5S, Mauro Berti, «di un’annosa questione, finora mai risolta. Con il canile la presenza di questi insediamenti non è compatibile. Oltretutto si tratta di una zona industriale. Abbiamo cercato di trovare un’area di proprietà comunale dove spostare queste famiglie ormai da tanti anni lì ma per ora non l’ abbiamo ancora individuata».

Alessandro Abbadir

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