Abusivi sulla spiaggia arrivano i primi sequestri

Jesolo. Polizia municipale in azione contro i venditori di borse e di rose Bison: «Dietro a questo fenomeno c’è una vera organizzazione criminale»
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Borse e rose, un mercato nero da milioni di euro nell solo litorale di Jesolo. Nei giorni scorsi sono già arrivate le proteste e lettere dei primi turisti o pendolari che non sopportano la presenza di venditori abusivi. Bagnanti che minacciano di non tornare più a Jesolo.

Non sempre sono pregiudizi e razzismo. A volte qualcuno davvero non ce la fa più di essere fermato e “adescato” lungo la passeggiata o sulla spiaggia. E già la polizia locale di Jesolo, coordinata dal comandante Claudio Vanin, ha avviato i primi servizi mirati e sequestri sulla spiaggia e le strade della città, dove si sono visti i venditori di rose.

Anche quest’estate si annunciano centinaia di operazioni di questo tenore, quintali di merce sequestrata.

E polemiche a non finire sulla severità della polizia locale e del Comune. Uno specifico servizio contro i venditori abusivi di rose, effettuando il sequestro di oltre 20 mazzi, si è concluso anche l’altra sera.

Non un mercato da poco. Le opposizioni in Consiglio comunale calcolano che solo il mercato delle rose, nelle mani dei bengalesi, sia valutato nell’ordine del mezzo milione di euro.

«Le comprano a 90 centesimi nei supermercati», spiega Daniele Bison della lista civica Jesolo, «poi le vendono a 5 o 10 euro sulle strade. Abbiamo calcolato un mercato del tutto in nero di mezzo milione di euro ogni estate. Poi ci sono le borse e pelletterie. Qui il mercato oscilla attorno ai cinque milioni di euro, e non è poco mi sembra. Un danno per le attività regolari sul litorale della città balneare, ma anche per le casse pubbliche perché ovviamente non sono soldi dichiarati al fisco. I venditori vengono colpiti da sanzioni che non pagheranno mai. I sequestri sono ingenti, ma loro presentano le borse e mercanzie sulla spiaggia e poi le vendite le fanno altrove. Si tratta soltanto di pubblicità e marketing, spesso con tanto di book fotografico. Quindi possono anche permettersi i sequestri di quello che si vede. E quello che non si vede che poi conta. E poi non sappiamo questo enorme giro di soldi chi andrà a finanziare, per quello che sappiamo dietro ci potrebbe essere di tutto, capi di organizzazioni criminali e quant’altro».

«La polizia locale», aggiunge Bison, «fa un lavoro enorme e importante, ma non può essere lasciata sola e anche le altre forze dell’ordine dovrebbero intervenire con decisione. Altrimenti è come svuotare il mare con un cucchiaino».

A Jesolo faranno, comunque, di tutto per fermare il fenomeno delle vendite abusive di rose e borse contraffatte.

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