Abusive le rampe per i disabili sui ponti

Scaduti i termini dell’autorizzazione provvisoria della Soprintendenza alle grandi passerelle metalliche nell’area marciana
Di Roberta De Rossi
Interpress/Gf.Tagliapietra. 21.04.2016.- Ponte del Danieli ramp0a per disabili.
Interpress/Gf.Tagliapietra. 21.04.2016.- Ponte del Danieli ramp0a per disabili.

Abusive: lo sono le nuove, provvisorie, grandi rampe in metallo sui ponti dell’area marciana e di Riva degli Schiavoni, che la soprintendenza aveva autorizzato in via straordinaria solo fino al 30 aprile, concedendo solo per quelle alle Zattere termine fino alla conclusione della scuola, a giugno. Tempo scaduto.

Abusive come lo sono state quelle della Venice Marathon che il Comune ha praticamente mantenuto in posa, seppur arrugginite e con il legno macerato, per oltre un anno e mezzo, fino a Carnevale 2017, salvo toglierle solo per qualche settimana estiva. La soprintendenza le aveva autorizzate solo dalla gara podistica fino al Carnevale 2016 e più volte ne ha poi chiesto la rimozione, perché precarie e impattanti. L’amministrazione ha, invece, fatto proprie le istanze di famiglie con disabili e comitati dei residenti: così, tolte le vecchie, usurate e arruginite passerelle in legno sono riapparse su 11 ponti - praticamente senza soluzione di continuità - quelle metalliche attuali. Ancora non a norma e già oggetto di numerosi interventi di manutenzione.

Che le rampe siano di fatto abusive lo ha scoperto l’architetto Marco Zanetti con un doppio “accesso agli atti” presso Soprintendenza e Lavori pubblici, per ricostruire l’iter autorizzativo, proprio nei giorni in cui l’assessora a Francesca Zaccariotto ha annunciato un piano straordinario di abbattimento delle barriere architettoniche, con un investimento di mezzo milione di euro, su disegno del progettista consulente Stefano Maurizio, «per sperimentare nuove soluzioni in accordo con la soprintendenza, prima alle Zattere, poi in Riva degli Schiavoni». Progetto annunciato, ma non ancora presentato agli uffici ministeriali. Come far condividere il diritto alla mobilità con una città storica unica?

I contrari. Dire no alle rampe suona quasi come un tabù. «Queste rampe sono state autorizzate dalla soprintendenza solo provvisoriamente e i termini sono in parte già scaduti», sottolinea l’architetto Marco Zanetti, «sono per altro fuori norma per pendenze e parapetti, fonte di pericolo per un’utenza non sportiva e non si capisce come siano state approvate sotto il profilo tecnico. Negli anni sono diventate stabili, con un’indecorosità complessiva in un ambiente di tale, unica bellezza. Non si capisce poi perché spendere soldi per le rampe “sperimentali” attuali, fuori norma, date le ristrettezze di bilancio. Si deve fare un ragionamento concreto, ove possibile, mai prescindendo dalla soprintendenza».

Il caso San Basilio. A favore delle rampe si è sempre espressa la Municipalità di Venezia: ma a dividere Municipalità e Comune è il ponte di San Basilio, l’unico rimasto senza nuova rampa. «L'assessora Zaccariotto sostiene che il ponte Molin è di competenza dell'Autorità portuale e il Comune è impossibilitato a intervenire», dice il presidente Martini, «ma il Porto dichiara che le rampe sono sempre state poste dal Comune e che occorre il placet della sovrintendenza. Avevamo sollevato due mesi fa il problema con la denuncia dello studente Marco Levedianos che non poteva più raggiungere le aule universitarie con la sua sedia a rotelle. Marco e altri compagni o anziani o persone con disabilità vedranno il ponte di San Basilio come una barriera invalicabile. memtre si discute di competenze e attribuzioni».

La Soprintendenza. Le rampe attuali sono utili, ma brutte. Sul punto la soprintendenza ha detto chiaramente come la pensa, quando nel maggio 2016 scriveva al Comune per chiedere per l’ennesima volta la rimozione delle rampe della Venice Marathon, autorizzate solo fino a Carnevale: «La funzionalità non costituisce condizione sufficiente per motivare il mantenimento in essere in modo permanente di strutture che limitano la pubblica fruibilità dei monumenti e interferiscono con il valore del contesto architettonico della città storica e che per tipologia costruttiva e materiali presentano evidenti caratteri di provvisorietà. Riceviamo frequenti segnalazioni e lamentele in merito al mantenimento delle rampe che, oltre a essere poco funzionali per i residenti, vista la collocazione in aeree prevalentemente turistiche, rappresentano una reale alterazione dei valori paesaggistici e storico artistici della città di Venezia».

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