Abusi su minori, sei anni al nonno vigile

Il pubblico ministero aveva chiesto 7 anni e 4 mesi: l’uomo aveva ammesso le accuse di due bambine accudite dalla moglie
20061106 - PONTEDERA - PISA - CRO - PEDOFILIA: AUMENTO DENUNCE, MAGGIORANZA REATI IN FAMIGLIA. Una immagine simbolica della violenza sui minori. La pedofilia e le violenze sessuali sui minori restano reati in prevalenza 'familiari', anche se Internet ha contribuito ad aumentare le possibilita' di adescamento. E, nonostante lo sforzo delle autorita' di polizia, ..negli ultimi dieci anni le denunce sono aumentate: un dato che non significa necessariamente un aumento dei reati ma che ..comunque indica la presenza di un fenomeno tutt'altro che sconfitto, come dimostra l'operazione di oggi condotta dalla ..squadra mobile di Roma che ha portato all'emissione di 32 ordinanze di custodia cautelare. L'analisi emerge da un convegno sulla pedofilia e sugli altri reati a sfondo sessuale organizzato da - Ancora violenza sui bambini - Ancora un caso di abusi sulle bambine a Matera - Ancora abusi sui bambini - Nuovi abusi sessuali su minori
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Il nonno vigile, colui che aveva molestato le due bambine (una di 12, l’altra di 11 anni) che sua moglie accudiva quando non c’erano i loro genitori, è stato condannato a sei anni di reclusione per violenza sessuale dal giudice del Tribunale di Venezia Massimo Vicinanza. Il pubblico ministero Riccardo Incardona, che aveva coordinato le indagini, aveva chiesto una condanna più pesante, sette anni e quattro mesi, mentre il suo difensore, l’avvocato Giorgio Pietramala, aveva prima di tutto ottenuto il processo con rito abbreviato, in modo da avere lo sconto di un terzo sulla pena finale, e si era battuto per le attenuanti generiche, che gli sono state concesse nonostante l’imputato avesse precedenti, attenuanti che hanno determinato una pena più contenuta. Il giudice veneziano ha inoltre disposto sia che il risarcimento complessivo venga stabilito dal Tribunale civile con un’apposita causa, sia il pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 20 mila euro per ciascuna delle due bambine «vittime» delle sue perversioni sessuali.

L’imputato era stato arrestato e in carcere era rimasto due mesi, poi aveva confessato, ammettendo davanti al pubblico ministero le accuse che gli erano state mosse, e nell’agosto scorso aveva ottenuto gli arresti domiciliari dove si trova ancora oggi. Ha 73 anni e soffre di alcune patologie, presumibilmente rimarrà nella sua abitazione senza tornare in carcere a causa delle sue condizioni e della sua età avanzata. Il nonno vigile è stato chiamato così perché prestava anche servizio volontario all'entrata di una scuola negli orari di entrata e di uscita dei bambini, facendo sorveglianza. Immediatamente dopo l'arresto, il 73enne non aveva negato, ma aveva cercato di circoscrivere le accuse, aveva ammesso alcune circostanze, respingendone altre. Poi, aveva deciso di confessare. Era stato arrestato dai carabinieri di Mestre sulla base di una denuncia della dirigente scolastica di una delle bambine, che si era confidata con la maestra, che a sua volta aveva avvertito la preside. La bambina aveva riferito di ciò che la costringeva a fare quell'uomo, la cui casa frequentava perché l'anziana moglie la ospitava assieme ad un'amichetta di un anno più piccola, quando i genitori si assentavano per lavoro. Il marito attendeva che la moglie uscisse per qualche commissione e approfittava di entrambe le piccole. I carabinieri, infatti, dopo la denuncia presentata sulla base dei racconti della dodicenne alla maestra, avevano ricostruito che anche la più piccola subiva le molestie del nonno vigile e spesso contemporaneamente all’amichetta. Così, dopo aver relazionato al pubblico ministero Incardona, avevano ottenuto l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 73enne per il reato di violenza sessuale nei confronti di minorenni.

Giorgio Cecchetti

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