Abusi, al Pronto soccorso introdotto il codice rosa
CHIOGGIA. Il pronto soccorso si tinge di rosa. In occasione della Giornata sulla salute dedicata alle donne vittime di violenza, che si terrà domani, il triage del pronto soccorso introdurrà un nuovo codice, il rosa, per seguire in modo “speciale” le donne che arrivano con evidenti segni di violenza.
Nel 2015 sono state 200 le donne giunte in ospedale con segni di abuso, dai 30 ai 50 anni. Con il nuovo codice rosa si completa un percorso per contrastare la violenza di genere che unisce ospedale e territorio grazie al consultorio ed al nuovo centro antiviolenza Civico Donna, e alle forze dell’ordine.
Di questo e della nuova attività di contrasto e supporto avviata da Civico Donna si parlerà domani, dalle 17 nella sala di attesa dei poliambulatori con il primario del pronto soccorso Andrea Tiozzo, l’infermiera Tiziana Janes, la psicologa e responsabile dei consultori familiari Lorella Ciampalini, la psicologa, psicoterapeuta e criminologa del Centro antiviolenza Fabiana Micheluzzi. Saranno presenti anche alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine.
Il protocollo codice rosa prevede tutte le azioni da mettere in atto nel momento in cui una donna che arriva in pronto soccorso si dichiara vittima di violenza o si ha il sospetto che lo sia, anche se non lo dice. Il personale del triage», spiega Tiozzo, «attiva subito il codice rosa, accompagnando la paziente in un luogo più appartato per offrire un’adeguata privacy, allontanandola dal partner se appare insistente. Provvede ad avvisare il medico e cerca di avere un atteggiamento rassicurante e disponibile all’ascolto perché è importante instaurare con la vittima un rapporto empatico, di fiducia reciproca».
Nel protocollo si elencano gli elementi utili a riconoscere le donne vittime di maltrattamenti: tipo di ematomi, atteggiamenti che assume nel nasconderli, accessi ripetuti al pronto soccorso. «Nel caso risultasse necessario», spiega il primario, «attiviamo altri percorsi come il ricovero di una notte e la prenotazione di una consulenza al consultorio o il coinvolgimento del Centro antiviolenza». L’ospedale di Chioggia è uno dei primi a attivare il codice rosa. «Finora», rileva il direttore generale dell’Asl Giuseppe Dal Ben, «non esisteva in questa Asl un percorso unificato per la donna vittima di violenza. I tasselli mancanti sono stati ricomposti con l’impegno dei nostri professionisti ospedalieri e territoriali e alla sinergia con Comune e Centro antiviolenza».
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