Abiti in regalo alla morosa pagati con assegni scoperti

Jesolo. Playboy truffatore corteggia una donna e la riempie di doni costosi Il giudice di pace condanna la signora a risarcire il negozio con soldi propri

JESOLO. Occhio al moroso che ti porti dietro e soprattutto ti fa i regali, perché poi potrebbe non pagarli. La recente sentenza del giudice di Pace di San Donà sembra una lezione severa alle donne che si fanno abbagliare e fare costosi regali dal compagno in realtà nullatenente o quasi.

È il caso di un moderno seduttore, che pare abbia fatto lo stesso in molti negozi d'Italia dove gira per motivi di lavoro. Questa volta, il colpo ai danni della nuova preda è stato messo a segno al Lido di Jesolo.

La vicenda ha coinvolto un’avvenente signora di 41 anni della provincia di Venezia che si era fatta regalare svariati capi di abbigliamento dal fidanzato del momento, noto playboy e girovago, il quale aveva firmato assegni che si sono rivelati poi per la maggior parte scoperti. E alla fine è stata proprio la donna a dover pagare il conto non ancora saldato al noto negozio "Plus" di via Bafile 69.

Nel conto erano finiti, in una calda giornata dell'estate scorsa, stivali, foulard, vestiti e accessori di lusso che tanto piacciono alle donne. Un conto di circa 2.500 euro, con lo sconto, pagato con assegni che poi sono risultati scoperti per 1.590 euro.

I titolari del negozio si sono rivolti allora all'avvocato Angelo Lorenzon per chiedere di essere tutelati e recuperare la somma dovuta. Gli hanno fornito tutti i dati e lo studio legale di San Donà è risalito subito al seduttore e alla sua preda che pensava di farla franca perché in realtà aveva solo ricevuto i regali dal suo uomo, poi scomparso.

Ma il giudice di pace di San Donà ha deciso alla fine di questa storia mondana di condannare la signora al pagamento in favore di Plus S.r.l. della somma di 1.590 euro quale prezzo per la merce acquistata e non pagata, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi del dovuto al saldo.

È stata dunque condannata all’integrale rifusione delle spese, diritti e onorari conseguenti al giudizio.

«Il comportamento tenuto dal compagno», spiega l'avvocato Lorenzon, «può solo qualificarsi come mero adempimento del terzo, ma ciò non toglie che la reale debitrice per l'obbligazione di pagamento sia la signora, atteso che il contratto di compravendita è stato stipulato da lei con Plus S.r.l. mentre il sedicente moroso è soggetto estraneo al negozio. Il comportamento della donna, pertanto, rappresenta senza dubbio un inadempimento contrattuale secondo il codice civile».

Così l’avventura con il seduttore galante ma squattrinato – nonostante abbia finto di essere generoso di regali – si è ritorta contro la donna. La prossima volta si fiderà di meno.

Giovanni Cagnassi

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