A Villa Farsetti una fiera dedicata all’Italia

Solo aziende della Penisola alla prima edizione dell’esposizione che aprirà in aprile
lista civica santa maria di sala per crescere..nicola fragomeni
lista civica santa maria di sala per crescere..nicola fragomeni

SANTA MARIA DI SALA. Si parlerà solo italiano. Non è una battuta, perché da venerdì 8 a domenica 10 aprile prossimi in Villa Farsetti a Santa Maria di Sala ci saranno in bella mostra solo le aziende della penisola nella prima edizione della Fiera del Made in Italy. Gli espositori saranno una settantina, l’ingresso sarà gratuito e l’iniziativa nasce per essere il punto d’incontro tra chi opera con il meglio del marchio Italia nel mondo.

L’idea è di Antonio Claudio Marinato, imprenditore di Mirano, con l’obiettivo di mettere in vetrina tutto ciò che di meglio le nostre regioni sanno offrire nei settori dell’artigianato, dell’enogastronomia, della moda e dell’arte. Prodotti e servizi unici, con molti tentativi di imitazione non riusciti e che oggi rappresentano il motore della ripresa economica italiana.

«Quello che in molti casi sappiamo fare» spiega Marinato «è in molti casi meglio di chiunque altro. Perciò va promosso e messo in vetrina. Ci saranno inoltre delle mostre d’arte, seminari e conferenze a tema».

Per il sindaco di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni sarà un momento per dare lustro a Villa Farsetti e all’Italia. «Siamo il paese delle eccellenze» spiega «figlie delle conoscenze tramandate da generazioni. Santa Maria di Sala, con la prima area artigianale del Veneziano, ospita 730 partite Iva, da grandi aziende che fatturano oltre un miliardo l’anno a piccole realtà locali che esprimono il meglio della manifattura e dell’artigianato, senza dimenticare il grande polo commerciale che è anch’esso un marchio completamente italiano».

Sull’eccellenza e sui giovani, Georgette Polizzi, giovane stilista 32enne, terrà un seminario il sabato. «Ho deciso di dire basta ai prodotti esteri» precisa «perché amo la moda e voglio poter dire: noi italiani lo sappiamo fare meglio, così com’è sempre stato».

Alessandro Ragazzo

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