A Venezia guerra ai furbettidelle case popolari, 50 sfratti
Controlli a tappeto sugli alloggi pubblici: c'è chio ne ha uno ma ha anche il Suv, e c'è chi fa finta di vivere con il nonno per poi subentrargli. Sono clamorosi i risultati dei controlli avviati dal Comune. Altri 30 casi sotto osservazione
Gli alloggi pubblici di Sant’Eufemia
I furbetti dell'alloggio comunale sono molti e in comune hanno una sfacciata spudoratezza. C'è chi (più d'uno) usa l'appartamento pubblico a canone popolare come casa delle vacanze dopo essersi trasferito all'estero, chi lo subaffitta, chi è titolare di un alloggio popolare, ma ha la moglie con casa di proprietà data in locazione. E, ancora, chi fa solo finta di vivere dal nonno vecchietto per potergli subentrare nella locazione quando sarà passato a miglior vita, chi denuncia un reddito popolare e poi ha il Suv posteggiato sotto casa, chi ospita persone in casa quasi fosse un bed&breakfast e chi da anni vive in casa di riposo, ma non lo dice per passare la casa ai nipoti. Tutti messi letteralmente alla porta dal Comune, che ha fatto decadere la loro assegnazione di casa pubblica: 50 casi tra il 2010 e il 2011, con altri 31 in fase di verifica. Un solo caso in controtendenza: una donna ottantenne che aveva lasciato la propria casa per andare a vivere e accudire la figlia malata (titolare di alloggio popolare). La giovane donna è morta e l'anziana madre è formalmente «inquilina abusiva»: ma l'assessore Filippini promette di sanare la situazione. E' questo il risultato di una attenta campagna di controlli messa a punto dall'assessorato Casa e realizzata dagli uffici insieme al nucleo ispettivo di vigili urbani, che opera a tempo pieno sulle verifiche dei titoli degli inquilini dei 4919 alloggi di proprietà del Comune di Venezia, al quale ne ne aggiungo altri 150 dati in convenzione dall'Unione piccoli proprietari Uppi. Controlli delle dichiarazioni anagrafiche e dello stato famiglia, delle dichiarazioni dei redditi incrociate con quelle risultati all'Agenzia delle entrate, visure sul patrimonio e le proprietà effettuate d'intesa con la Guardia di finanza. E i «furbetti» saltano fuori. Nel 2010, è stata controllata la situazione degli inquilini di 930 alloggi comunali, per un totale di 2681 persone passate all'anagrafe e di 3690 verifiche patrimoniali con visure Siatel. Nel 2011, le pratiche sinora evase sono 500 per un totale di 1300 visure anagrafiche e 1700 controlli dei redditi. Mediamente, dunque, il Comune è oggi in grado di effettuare ogni anno controlli sulla situazione del 23% dei suoi inquilini. Un'ottantina, si diceva, quelli fuori noma: in cinquanta si sono già visti ritirare le chiavi di casa. Poi ci sono le occupazioni abusive. Per i casi vecchi, consolidati, l'amministrazione si è data una regola: cercare di regolarizzare le posizioni di chi ha i titoli, sgomberare chi non li ha. Risultato: delle 34 occupazioni storiche, 22 sono ancora in atto in attesa di una definizione, 12 alloggi sono invece stati liberati. Una regola - quella dell'avere o meno i titoli - che non vale più dal 2010: tutte le case occupate vengono sgomberate. Così è avvenuto per le 26 abitate abusivamente nel 2010 e per le 15 di quest'anno (sinora gli sgomberi già effettuati sono 12, ma in corso di definizione anche gli altri tre).
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