A Venezia braccio di ferro sulla manutenzione del Mose
VENEZIA. Il neo ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5S) dovrebbe presto calare anche in laguna, secondo quanto annunciato dagli stessi esponenti veneti del suo partito, per valutare lo stato delle grandi opere come il Mose, secondo un’analisi costi-benefici, e c’è già chi, come la senatrice Orietta Vanin, indica come sia da rivedere la scelta di collocare la manutenzione delle paratoie del Mose all’Arsenale anziché a Porto Marghera, come inizialmente previsto.
Ma intanto il Comune va avanti sulle indicazioni del Provveditorato alle Opere pubbliche, pronto a modificare il Piano Attuativo dell’Arsenale proprio per l’inserimento nella parte nord delle attività di realizzazione, gestione, manutenzione del Mose, con la delibera già presentata dall’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin.
Una delibera su cui il Consiglio di Municipalità di Venezia ha già espresso parere contrario, proprio sostenendo che «l’area più idonea per l’attività di manutenzione potrebbe essere la zona industriale di Porto Marghera, baricentrica rispetto alle di bocche di porto di Lido e Alberoni, a maggior tutela della salute pubblica», ritenendo che l’area nord-est dell’Arsenale dove sono i Bacini di carenaggio abbia un valore storico-architettonico «tale da dover essere esentata da ulteriori insediamenti industriali per la manutenzione delle grandi paratoie del Mose, per il considerevole impatti oltre che paesaggistico anche ambientale che si verrebbe a determinare.
Si consideri che l’attività di manutenzione - per quanto è dato sapere - consiste nello sganciamento dal suo alloggio di ciascuna delle circa 80 paratoie, nel trasporto ai futuri bacini con cadenze ogni cinque anni, per essere sottoposte a lavaggio con idrogetto, in eventuali lavori di carpenteria, in interventi di sabbiatura per sverniciare ogni lato interno esterno e alla sua riverniciatura; quindi allo stoccaggio in attesa della ricollocazione in sede: un’attività continua a rotazione che potrebbe durare un secolo».
La Giunta invece ha già dato parere favorevole al progetto del Consorzio Venezia Nuova che modifica il Piano Particolareggiato dell’Arsenale «poiché le variazioni proposte consistono unicamente nello spostamento di uno degli edifici da realizzare da ovest ad est del bacino di carenaggio medio e nell’adeguamento di alcuni percorsi e spazi aperti, senza modifica alle quantità edificatorie e al dimensionamento degli edifici previsto dal Piano; variazioni funzionali ad un migliore esercizio delle attività ivi previste».
Nel Piano attuativo aggiornato del Consorzio e fatto proprio dal Provveditorato alle opere pubbliche, le attività di gestione e manutenzione del Mose si sviluppano nelle tre aree dell’Arsenale della Novissima, dei Lamierini e dei Bacini. Con la modifica, viene lasciato libera - con l’accordo della Soprintendenza - l’area di separazione tra i due bacini ottocenteschi, Piccolo e Medio, dando continuità alle aree destinate a verde già occupate dai giardini della società Thetis.
Il terreno edificabile ad est del Bacino Grande verrà lasciato libero per destinarlo allo stoccaggio delle paratoie. Il terreno ad ovest dello stesso Bacino è destinato a ospitare gli edifici della doppia linea di manutenzione delle paratoie. Il Bacino Grande è destinato alle manutenzioni dei mezzi per il trasporto delle paratoie e per la manutenzione delle opere alle Bocche di porto, mentre il Bacino Medio è riservato alla manutenzione dei mezzi impegnati nelle opere di salvaguardia in laguna.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia