«A Venezia bisogna ripensare il Carnevale e disincentivare i pendolari»
VENEZIA. «Così non va». Il prefetto Carlo Boffi ha appena partecipato all’inaugurazione dei mosaici di San Marco. E terminato un lungo colloquio a quattr’occhi con il patriarca Moraglia sulla porta della Basilica. Risponde secco alla domanda se il primo sabato di Carnevale sia passato senza problemi. «Possiamo dire che all’interno dell’area controllata è andato tutto bene», scandisce, «questo sì. Ma i problemi ci sono stati altrove».
Prima prova generale fallita, dunque. I controlli per limitare l’afflusso in rio di Cannaregio e nelle aree limitrofe hanno paralizzato mezza Cannaregio. Transenne e masse di gente accalcata in Lista di Spagna, all’Anconeta, in Ghetto. Qualche situazione di pericolo reale. Veneziani che non riuscivano nemmeno ad andare a casa. Ospiti degli alberghi bloccati, così come gli studenti che abitano in città che non potevano mostrare una carta d’identità. E la sicurezza li fermava. Controllare i flussi una volta che i visitatori sono già arrivati dentro la città ha provocato disagi e contraccolpi. Anche se il Comune dice di avere «avvisato tutti per tempo».
Signor prefetto, forse il problema va affrontato a monte.
«Non abbiamo norme che ci consentano di fermare le persone e non farle entrare in città».
Ma se mettiamo il semaforo dentro la città, si blocca tutto.
«Infatti. Il problema c’è, e stiamo cercando di affrontarlo in queste ore. Abbiamo anticipato a mercoledì la riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. Controllare i flussi dentro questa città è complicato, le calli sono strette».
Domenica c’è il volo dell’Angelo, prima vera domenica di Carnevale.
«Il Comune ha accettato la nostra proposta di anticipare la manifestazione di un’ora, alle 11 e non più a mezzogiorno. Cerchiamo di disincentivare, questa è la parola giusta. Cioè di ridurre l’afflusso di pendolari giornalieri che vengono da distanze medio lunghe e arrivano in auto o in treno. All’inizio il Comune ha fatto qualche resistenza, la tradizione parla del Volo dell’Angelo sempre alla stessa ora, a mezzogiorno. Poi hanno capito».
Quante persone saranno ammesse in Piazza domenica?
«I vigili del fuoco stanno lavorando per le ultime stime. Ma credo che il numero non potrà essere molto superiore alle 20 mila unità. Dunque, una capienza di molto ridotta rispetto allo scorso anno».
Cosa ci dobbiamo aspettare?
«Stiamo cercando di informare per bene, dovremo controllare bene i flussi. Tutti vogliono venire a Venezia, ma devono capire che non possono venirci tutti insieme, possono farlo anche in altri periodi più tranquilli dell’anno se vogliono godere la città. È importante che ci sia la consapevolezza che Venezia, città meravigliosa, la più bella del mondo, è vivibile in tanti altri giorni e non solo in occasione di questi grandi eventi».
Certo se si invitano gli ospiti con un programma nutrito e si fanno spettacoli nel cuore della città antica, la gente arriva in massa.
«La gente vuol venire a Venezia, certo. Ma forse è ora di ripensare a qualcosa. Ripeto, la capienza della Piazza San Marco per questioni di sicurezza sarà quest’anno molto più ridotta, molto lontana dalle decine di migliaia di persone che arrivavano negli anni scorsi. Forse gli spettacoli in Piazza non hanno più molto senso e vanno ripensati».
Ci sono altri provvedimenti in arrivo per domenica?
«Le decisioni che saranno prese sono legate al controllo degli accessi e al contingentamento del numero di turisti che potranno essere presenti contemporaneamente in Piazza San Marco».
A farne le spese saranno ancora una volta i residenti?
«Ne parleremo nella riunione del Comitato per la sicurezza, convocato per mercoledì».
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