A Tessera 60 voli al giorno dell’aeroporto di Treviso
VENEZIA. Rischio disagi per chi deve volare lunedì 2 ottobre prossimo a causa dello sciopero di 24 ore indetto dalla sola Usb – uno dei sindacati di base dei lavoratori aeroportuali – per denunciare «il disastro industriale e sociale di un settore che per la prima volta sperimenta il fallimento del modello low cost, vedi il caso clamoroso di Ryanair, a cui si è affidato tutto il sistema aeroportuale nazionale».
Intanto all’aeroporto Marco Polo si attende l’annunciata “invasione” di voli che saranno dirottati dal Canova di Treviso – quasi tutti di Ryanair – per due settimane con un totale di circa sessanta voli giornalieri in più in partenza e arrivo.
I voli dirottati dal Canova si aggiungeranno agli oltre 200 atterraggi e decolli giornalieri al Marco Polo, anche questo gestito dalla Save di Enrico Marchi, come quello di Treviso, per un totale di quasi 1 milione di passeggeri che intaseranno il Marco Polo.
A garantire i servizi di terra (bagagli e assistenza alle aeromobili in rampa) dirottati dal Canova al Marco Polo, provvederà Gh Venezia, uno dei tre handler che operano nello scalo veneziano e sono al centro di una interminabile vertenza coi i sindacati per la mancata applicazione di tutti i trattamenti contrattuali previsti per i dipendenti, anche in caso di passaggio da un handler all’altro per il cambio di contratto con le compagnie aeree. «Saranno due settimane di fuoco per le strutture e i lavoratori del Marco Polo – commentano i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che la prossima settimana avranno un incontro con Save e i tre handler del Marco Polo sul rispetto della “clausola sociale” – sempre che non si ripeta l’esperienza del 2011 quando la chiusura del Canova per manutenzioni che doveva durare 15 giorni è durata, invece oltre due mesi, mandando il tilt il Marco Polo a causa della imprevista scoperta di una vecchia pista del 1939 che ha portato ad allungare l’apertura dei cantieri di lavoro».
Anche questa volta la chiusura programmata del Canova è dovuta ai lavori di manutenzione che comprendono il rifacimento dell'asfalto e delle opere di drenaggio lungo la pista di decollo e atterraggio, per un totale di spesa di 18 milioni di euro a carico di Save spa.
I sindacati non nascondono i loro timori per la tenuta dei servizi durante i quindi giorni di chiusura del Canova e del lavoro eccezionale che dovranno smaltire le strutture e il personale del Marco Polo, ma cominciare da quello dei tre handler (Gh, Aviapartner, Wfs) a cui i sindacati confederali e di base – come hanno spiegato in una lettera inviata a Save ed Enac – contestano: «La compressione di diritti e salario, travalicando i limiti posti dal contratto nazionale di riferimento, a dimostrazione dell’insostenibilità di politiche commerciali che se da un lato favoriscono il conseguimento di grandi numeri, dall'altro alimentano una spirale di dumping senza fine. Praterie di dumping che si aprirebbero definitivamente se si legittimassero certi scriteriati comportamenti che taluni dirigenti tentano di imporre nella gestione della clausola sociale».
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