A San Donà palloncini in cielo e duomo gremito per l’addio ad Alice
SAN DONÀ. Amava la moda, Alice. E amava i colori. Per gli amici e i compagni di scuola non poteva esserci modo più bello per salutarla che liberare in cielo decine di palloncini colorati. Verdi, rosa, azzurri, fucsia e tre grandi cuori rossi. Un lungo applauso li ha accompagnati, mentre salivano in alto. E di sottofondo le note di una delle canzoni che più preferiva.
Il Duomo di San Donà era gremito, ieri pomeriggio, per l’ultimo saluto ad Alice Cita, la diciottenne studentessa dell’istituto Scarpa-Mattei che un tumore ha strappato all’affetto di mamma Veronica, papà Mauro e il fratello Daniele. In chiesa c’erano tantissimi giovani. I compagni di scuola dello Scarpa-Mattei, dove Alice frequentava il terzo anno dell’indirizzo Sistema Moda. E i ragazzi della scuola media Schiavinato, l’istituto frequentato in passato dalla ragazza e adesso dal fratello. Entrambe le scuole hanno portato in chiesa i loro labari, per l’occasione listati a lutto.
Oltre ai compagni e agli amici, erano presenti anche molti docenti ed ex insegnanti, insieme ai due dirigenti scolastici, Francesco Ardit (Scarpa-Mattei) e Angela Sodano (Schiavinato). Ai piedi dell’altare, accanto alla bara bianca attorniata da corone di fiori, gli amici hanno adagiato una maglietta e un cartellone, con un collage di foto e frasi dedicate ad Alice: «Mi hai sempre ascoltato fino alla fine, e quando mi facevi sorridere era sempre un nuovo inizio», oppure, «Ti vorrò comunque un mondo di bene, pur lasciandoti andar via».
In chiesa c’erano anche gli animatori della Proposta Estate dell’Oratorio Don Bosco. La cerimonia è stata officiata da tre sacerdoti: don Michele, don Fabio e don Lorenzo.
Particolarmente toccante il momento in cui un ragazzo ha letto un tema che Alice aveva scritto nel 2014 e per il cui contenuto brillante fu premiata all’Ateneo Veneto. Un tema che era un inno a un’altra passione di Alice: la lettura. «Amo leggere. I libri ti fanno provare emozioni che per un essere umano sarebbero impensabili senza la creatività di chi sa intrecciare storie», scriveva Alice, «essendo una ragazza sensibile e piena di immaginazione, mi immedesimo molto nei personaggi e riesco quasi sempre a provare quello che provano loro. Leggere è interessante, emozionante, educativo. È tutto per me. I libri rendono migliore il cammino della vita».
Poi il ricordo è stato affidato al messaggio di un’amica e alla professoressa Francesca Musitano, dello Scarpa-Mattei.
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