«A Noale i posti letto del San Camillo del Lido»

La richiesta ufficiale del Comune: il polo riabilitativo al Pietro Fortunato Calvi Celeghin: all’ospedale gli spazi ci sono, è inutilizzato metà del monoblocco
urpdolo / provincia
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NOALE. Il Comune di Noale ha chiesto, in via ufficiale, di poter avere i posti letto riabilitativi gestiti dall’ospedale Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) San Camillo del Lido. La conferma arriva dallo stesso sindaco Michele Celeghin. Un’ipotesi già uscita prima dell’estate e che aveva sollevato polemiche a Venezia. Il tema è caldo, perché la Regione sta verificando i parametri per riorganizzare la sanità nel territorio. Il rilancio del Pietro Fortunato Calvi potrebbe passare da questo progetto; dopo tutto, la struttura noalese è stata pensata e studiata proprio per la rieducazione e Celeghin crede di portare nella città dei Tempesta, anche in via sperimentale, ciò che si fa nell’isola veneziana. Nei mesi scorsi ci sono state riunioni; Celeghin ha visto il segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan, il direttore generale dell’Asl 13 Arturo Orsini e il presidente del Cda dell’ospedale dei Camilliani del Lido Francesco Pierobon. Riunioni che sono servite a fare il punto della situazione e studiare la possibilità di assegnare le strutture del San Camillo a Noale. Oltre metà del monoblocco del Calvi di Noale è inutilizzato e c’è da completare il quarto piano: spazi, perciò, ce ne sarebbero. «Credo che si debba valutare in modo attento questa possibilità», spiega Celeghin, «anche per razionalizzare la spesa sanitaria. Inoltre si userebbero meglio gli spazi pubblici e si migliorerebbe l’accesso al servizio riabilitativo; dopo tutto, Noale è a cavallo tra le province di Venezia, Treviso e Padova. Oggi ospitiamo la lungodegenza riabilitativa, medicina dello sport e sperimentiamo quattro posti letto per la riabilitazione cardiologica». Il presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl 13, Fabio Livieri, è già pronto a mettere all’ordine del giorno la proposta di Celeghin. «A breve convocherò una riunione», dice, «perché Noale si trova in una zona strategica: è a 24 chilometri da Venezia, vicina a Treviso, Padova e Castelfranco, l’ospedale si trova a 50 metri dalla stazione dei treni, a 150 metri dalla fermata dell’autobus Padova-Treviso e a 20 metri da quella per Mirano e Venezia». E un sì arriva pure da Santa Maria di Sala. «Nessuno vuole strappare strutture ad altri», precisa il sindaco Nicola Fragomeni, «ma qui stiamo parlando di rendere più fruibile un servizio d’eccellenza. Credo che l’ipotesi presentata da Celeghin sia da prendere in considerazione, non solo da un punto di vista logistico ma anche tecnico ed economico».

Alessandro Ragazzo

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