A Mogliano nasce il portale contro il bullismo
MOGLIANO. Le parole, spesso, sanno essere pesanti come macigni. Possono fare male, ferire nell’animo. Nell’era digitale queste “armi convenzionali” scorrono in tempo reale da un telefonino all’altro, poi arrivano le immagini, i gesti, in qualche caso anche i soprusi fisici. Quando si parla di bullismo le parole sono importanti, così come i supporti e gli strumenti attraverso i quali vengono veicolate. È per questo che l’iniziativa di carattere sociale promossa da Generali Italia in collaborazione con l’associazione onlus Informatici Senza Frontiere parte proprio dalla creazione di dizionario virtuale del bullismo.
Ieri si è svolta nella sede di Mogliano, davanti ad una platea di agenti provenienti da tutto il Nord Italia, la presentazione ufficiale. Si chiama “bullydictionary”, è già online, e si rivolge sia ai ragazzi che alle famiglie. Serve a riconoscere i campanelli dall’allarme, a prevenire, a comprendere i significati nascosti di una parola, sia essa offensiva o apparentemente innocua. Il nuovo portale sarà anche un collettore di storie, di casi specifici, attraverso il quale gli utenti potranno creare link tra la dimensione semantica e le esperienze concrete. Una nuova luce si accende dunque su questa grave piaga che coinvolge in particolare i neoadolescenti.
L’obiettivo è riconoscere sia le vittime di bullismo, sia coloro che hanno la tendenza a mettere in atto comportamenti di sopraffazione. Oltre 5.000 punti sul territorio nazionale, 1.450 agenzie: il colosso assicurativo mette la propria capillarità al servizio di una battaglia di civiltà. L’impresa entra nel sociale. La collaborazione con l’associazione trevigiana “Informatici Senza Frontiere” è stata avviata fin dal 2015 con alcuni incontri nelle scuole. Oggi diventa un progetto su scala nazionale che andrà a coinvolgere una vasta platea di interlocutori attraverso azioni mirate di sensibilizzazione.
A sostenere questa iniziativa contro il “cyberbullismo”, uno dei problemi più sentiti oggi dalle famiglie, è soprattutto l’amministratore delegato di Generali Italia, Marco Sesana: «In Generali Italia ci impegniamo ad avere un ruolo attivo per migliorare la vita delle persone e creare un impatto positivo sulle comunità e sul territorio. Con “Bullyctionary” vogliamo essere al fianco delle persone nella loro quotidianità, accompagnando i ragazzi e le famiglie a gestire e prevenire situazioni di difficoltà legate al fenomeno del cyberbullismo».
Nei prossimi mesi saranno organizzati convegni, meeting, incontri per sensibilizzare, educare attorno a questo fenomeno. In prima linea ci saranno anche i tecnici e gli psicologi dell’onlus trevigiana: «Informatici Senza Frontiere» spiega il presidente Dino Maurizio «è a favore di un'informatica rispettosa del valore e della dignità di ogni uomo, specialmente se in situazioni di svantaggio o debolezza per età, condizioni sociali e altre criticità. Non possiamo dunque che guardare con favore a ogni iniziativa che salvaguardi i minori da ogni minaccia che possa giungere dalla rete, incluso il cyberbullismo. Siamo lieti di collaborare con Generali Italia su questo fronte con tutti i mezzi tecnici di cui disponiamo».
L’associazione Isf, è stata fondata nel 2005 a Treviso da un gruppo di manager informatici. Il loro sistema di gestione ospedaliera open source, chiamato “Open Hospital” e installato in numerose strutture dell’Africa e del Medioriente (in Afghanistan, Etiopia, Kenya, Eritrea), è stato premiato dall’Onu nel 2016. Tra le attività c’è anche quella a favore dei disabili e la formazione delle nuove generazioni. Il progetto “Bullydictionary” sarà lo strumento base, affiancato dall’intervento di psicologi, per spiegare alle famiglie come affrontare i rischi legati al cyberbullismo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia