A Mirano e Dolo un solo intervento per battere il tumore al seno

MIRANO. Per le donne operate di tumore al seno arriva la ricostruzione estetica della mammella di ultima generazione: è a Mirano la frontiera della cosiddetta “Chirurgia ricostruttiva One Step”, la “tecnica di un tempo solo”, che consente un unico intervento chirurgico per rimuovere il cancro e posizionare la protesi. Gli indubbi vantaggi sono anche di tipo psicologico.
La Chirurgia di Mirano è stata la prima nel Veneziano ad adottarla, subito seguita da Dolo. In pratica, si tratta di garantire alle pazienti oncologiche che devono sottoporsi a una mastectomia di risvegliarsi dall’operazione già con un seno nuovo. E grazie proprio alla tecnologia più all’avanguardia e alla preparazione dei chirurghi miranesi e dolesi (i dottori Fabrizio Meggiolaro e Mario Biral per Mirano, Nicola Bragato e Paola Menegon per Dolo), si parla di un seno che, sia visivamente che al tatto, sembra naturale e non più una protesi.
L’innovazione è partita dal 2015 nella Chirurgia di Mirano e, da quest’anno viene attuata anche in quella di Dolo, per un totale di 26 interventi eseguiti. «Queste donne», spiega il direttore del Dipartimento chirurgico della Asl 13 Pierpaolo Da Pian, «presentano un decorso post operatorio meno traumatico e soprattutto non devono sottoporsi a un secondo intervento per rivedersi ricostruire il seno».
A spiegare perché è il dottor Meggiolaro, responsabile della Breast Unit dell’Asl 13: «La chirurgia tradizionale si esegue tramite due interventi. Il primo serve a posizionare una prima protesi espansiva sotto al muscolo mammario durante la mastectomia, il secondo prevede il posizionamento della protesi finale. La nuova tecnica prevede invece di eseguire la ricostruzione durante lo stesso intervento in cui viene fatta la mastectomia: si toglie la ghiandola malata e si posiziona la protesi nella sede naturale della ghiandola».
Ad effettuare questo tipo di intervento sono solo pochi centri regionali e i vantaggi sono evidenti: «Per la donna», aggiunge Da Pian, «che deve sottoporsi a un unico intervento, con un post operatorio meno doloroso e impattante dal punto di vista anche psicologico e anche per l’Asl, perché si traduce in un più efficiente utilizzo delle risorse». «Nella provincia di Venezia si contano circa 800 nuovi casi all’anno di tumore alla mammella, di cui 260 solo nella Asl 13», conclude il direttore generale Giuseppe Dal Ben, «è importante dunque che il percorso oncologico per la donna sia sempre al passo con i tempi».
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