A Mestre e Venezia un terzo delle famiglie è “in rosso”

Diminuiscono i consumi alimentari, si usa meno l’auto. Miozzi (Movimento Consumatori): «Situazione allarmante»
Di Marta Artico
20071117 - ROMA - ECO - COMMERCIO:CONTRATTO, DOMANI STOP MA SUPERMERCATI APERTI. SCIOPERO INTERA GIORNATA MA FEDERDISTRIBUZIONE ASSICURA LA SPESA - Un supermercato al centro di Roma questa mattina. Spesa a rischio domani per le famiglie italiane. I sindacati del commercio - Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil - hanno proclamato un'intera giornata di sciopero per protestare contro il mancato rinnovo del contratto del settore, scaduto a dicembre dello scorso anno. I supermercati e le grandi catene riunite nella Federdistribuzione assicurano pero' che i negozi rimarranno aperti con il personale sufficiente per garantire il servizio. MARIO DE RENZIS / ANSA /BGG
20071117 - ROMA - ECO - COMMERCIO:CONTRATTO, DOMANI STOP MA SUPERMERCATI APERTI. SCIOPERO INTERA GIORNATA MA FEDERDISTRIBUZIONE ASSICURA LA SPESA - Un supermercato al centro di Roma questa mattina. Spesa a rischio domani per le famiglie italiane. I sindacati del commercio - Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil - hanno proclamato un'intera giornata di sciopero per protestare contro il mancato rinnovo del contratto del settore, scaduto a dicembre dello scorso anno. I supermercati e le grandi catene riunite nella Federdistribuzione assicurano pero' che i negozi rimarranno aperti con il personale sufficiente per garantire il servizio. MARIO DE RENZIS / ANSA /BGG

È sempre più difficile per una famiglia con due entrate gestire il menage quotidiano, tanto che la maggior parte erode i pochi risparmi in banca e ad ogni imprevisto è costretta chiedere un prestito. È la fotografia scattata da una indagine del Movimento Consumatori, dalla quale emerge che a fine mese le famiglie veneziane arrivano a spendere l’80 per cento del proprio reddito per coprire le spese “fisse”, che vanno dalla benzina al settore alimentare, dal mutuo (o affitto) per l’abitazione alle bollette all’abbigliamento. La crisi, insomma, costringe a fare i salti mortali e ridurre i consumi, persino alimentari.

L’indagine comprende due parti, una ottenuta tramite l’elaborazione più recente dei dati Istat e Banca d’Italia e l’altra tramite un questionario al quale hanno risposto 392 soci. Il reddito famigliare netto mensile di una famiglia tipo in cui due persone lavorano, è di 2.600 euro. Nell’arco del 2012 le famiglie veneziane sborseranno mediamente per spese “fisse” 2.118 euro al mese: 143,99 euro per il carburante, 156,09 per l’abbigliamento, 952,10 per l’abitazione, 171,15 per l’energia (bollette), 169,62 euro per i servizi per la casa, 526 euro per gli alimentari. In altre parole quattro quinti del bilancio, anche se i settori più impattanti sono in assoluto l’abitazione (per la quale si investe più di un terzo dello stipendio) e gli alimentari (un quinto). Secondo l’indagine, rispetto al 2008 (anno in cui è iniziata a la crisi) è diminuita del 5 per cento la voce della spesa per il carburante, nonostante i costi: le famiglie veneziane hanno imparato a risparmiare sui cosiddetti “servizi per la casa” (spesa diminuita di oltre il 20%). L’unico costo che è cresciuto è quello dell’abitazione.

In picchiata anche la spesa alimentare: nel 2012 a Venezia il carrello costa 526 euro al mese, contro i 564 del 2008.

Inoltre più di un terzo della famiglie a fine mese si ritrova in rosso. Negli ultimi cinque anni, per otto veneziani su dieci la capacità di risparmio è diminuita. E la voce “abitazione” risulta la più impattante, tanto che tre quarti del campione afferma che questa spesa incide fra il 25 e il 50% sullo stipendio e oltre la metà degli intervistati (57%) ha dovuto ricorrere a forme di finanziamento. «La situazione è critica», conferma Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento, «ragionando su uno stipendio familiare medio dignitoso, 2.600 euro netti, si nota come alla fine si rimanga con poche centinaia di euro per gli extra. Pensiamo agli acquisti dei libri a settembre, all’assicurazione, alle spese non prevedibili. Chi può permettersi di mangiare fuori una volta a settimana o di andare in vacanza?».

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