A Mestre all'Hotel Russot la pelle diventa una tela

Il raduno di tatuatori ha attirato un pubblico vastissimo, pronto a farsi tatuare immagini, frasi e disegni che raccontano sogni, amori e speranza
Foto Agenzia Candussi / ARTICO / MESTRE VIA ORLANDA / MESTRE VENICE TATTOO CONVENTION
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MESTRE. Riccardo ha pensato di farsi tatuare su un fianco una mano che stringe, quasi a comprimerlo, un grande cuore con tanto di vene, ventricoli, valvole e arterie: Giulia Carnio che ha lo studio a San Donà di Piave, ha dato un’espressione al suo sogno e lo ha riprodotto su carta in bianco e nero per poi disegnarlo sulla sua pelle proprio come voleva, tanto reale da sembrare che di tanto in tanto pulsi al ritmo del suo respiro. Erik invece è arrivato direttamente da Berlino per decorare il suo collo con un tatuaggio di un artista bavarese contattato su Instagram.

Foto Agenzia Candussi / ARTICO / MESTRE VIA ORLANDA / MESTRE VENICE TATTOO CONVENTION
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Per il quarto anno consecutivo Mestre si è trasformata nella capitale del tatuaggio professionale grazie alla Venezia International Tattoo Convention, che si è aperta venerdì. Per tutta la giornata di oggi tra i più ricercati tatuatori del mondo metteranno in mostra la loro arte al Centro congressi dell’Hotel Russott, regalando un assaggio del linguaggio della pelle oltre le mode e le tendenze. la parole d’ordine è creatività.

Foto Agenzia Candussi / ARTICO / MESTRE VIA ORLANDA / MESTRE VENICE TATTOO CONVENTION
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Lo stile di Giulia è il neo traditional, che si avvicina un po’ al realismo, ma ce n’è per tutti i gusti. Chi ama il bianco e nero, chi riproduce con maniacale dovizia di dettagli il volto di un attore fin a sottolineare le rughe più invisibili e le espressioni meno facili da immortalare, e ancora chi preferisce il tatuaggio dark, i teschi, i fumetti, la natura.

Foto Agenzia Candussi / ARTICO / MESTRE VIA ORLANDA / MESTRE VENICE TATTOO CONVENTION
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E ci sono personaggi del calibro di Marco Manzo e Silvano Fiato, che da diverse edizioni calcano la scena della Tattoo Convention. Le sale del piano interrato del Russot sono state trasformate in tanti studi dove giovani e meno da tutto il mondo se ne stanno distesi per ore in posizioni improbabili su lettini simili a quelli degli ambulatori medici, cercando di non dar segno di sofferenza. Nelle orecchie il ronzio delle macchinette che pigmentano il derma. Vere e proprie opere artistiche fanno bella mostra in corpi più o meno svestiti.

La Tattoo convention è un universo che si nutre del web: qui si contattano gli studi, si prenotano i tatuaggi, si seguono in capo al mondo tatuatori che altrimenti avrebbero un lista di attesa di anni. I 150 artisti presenti provengono da ben 29 nazioni. A fare da cornice alla fiera del Tattoo tutto quello che attorno al mondo del tatuaggio gravita, come le creme per idratare la pelle post tattoo, le linee lenitive, quelle per proteggere i colori dal sole o utili a farli brillare, quelle arricchite di acido ialuronico. E poi le marche di colori e oggettistica a tema. E ancora musica, concerti, zone relax e stand per mangiare e bere qualche cosa durante l’attesa. Il clou sono i contest: i giganti del tatuaggio si sfidano a colpi di creatività sul palco del salone centrale. Oggi si apre alle 12 e il biglietto, acquistabile all’ingresso, è valido fino a mezzanotte. Nello staff medico volontario anche Paolo Scatamburlo, il ginecologo biker impegnato in questi giorni nel sostegno alla Lilt durante l’Ottobre Rosa, che ha dato vita all’iniziativa “In Moto per la Salute”. —

Marta Artico

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