A Marghera una lezione sullo spray al peperoncino
MARGHERA. Sono potenti perché neutralizzano l’aggressore senza lasciare danni perenni, ma possono trasformarsi in armi a doppio taglio se non a norma. Stiamo parlando degli spray al peperoncino, legali dal 2011. Tanti li tengono nell’auto, comperati o ricevuti in regalo; ma non sanno, di fatto, cosa contengono, quanto sono pericolosi e come funzionano.
Diego Pappacena, formatore di insegnanti di Krav Maga, collabora con le associazioni cittadine e con la scuola di formazione della polizia locale. Mercoledì 17 ha tenuto un corso gratuito a Marghera, davanti a una ventina di persone interessate a saperne di più. Molti modelli non sono a norma. Motivo? «La miscela di cui sono composti non deve contenere sostanze corrosive, tossiche o cancerogene, dev’essere efficace ma non lasciare lesioni».
La capacità dev’essere di 20 ml, la gittata massima di tre metri, la concentrazione di capsaicina (ossia il principio attivo dello spray) non superiore al 2,5 per cento così come le percentuali di oleoresin capsicum, che non deve superare il 10 per cento. Infine per portarla con sé deve essere provvista di sicura e chi la usa deve avere 16 anni. Quindi, prima di comperare una bomboletta online o in un’armeria, bisogna leggere le indicazioni: alcune bombolette contengono propellenti e peperoncino sintetico, vietati. «Lo spray al peperoncino non causa lesioni, è un ottimo deterrente e limita l’uso della forza, questo perché da legittima difesa a eccesso colposo, il confine è molto labile», spiega l’istruttore. Eppure lo spray è irritante, anche se non urticante e lavora sui ricettori del dolore mandando il cervello in black out. Quando si viene colpiti dallo spruzzo ci si piega, ci si chiude a riccio, il dolore è forte. Perché funzioni e sia utile - precisa Pappacena- bisogna tenerlo sempre nello stesso posto, magari appeso a un gancetto nella borsa». Oppure in una tasca a testa in giù, pronto per l’utilizzo: una volta colpito il bersaglio ci sposteremo subito e porteremo una mano a coprire la bocca.
I vigili urbani di Mestre da qualche anno sono dotati di spray al peperoncino, lo tengono nel cinturone e possono utilizzarlo. «Siamo addestrati a usarlo», precisa Stefano Gianolla responsabile della sezione di Mestre «è un buon deterrente, soprattutto in casi limite».
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