A Marghera è in totale abbandono il giardino di Renzo Piano

Interrogazione e foto di denuncia di Gianfranco Bettin: «Una vergogna di cui chiediamo conto al sindaco»

Mitia Chiarin

MARGHERA. Lo avevano chiamato “Giardino del fitorimedio” ed era stato inaugurato nel 2016 con i bambini delle scuole per dare prova della capacità delle piante di rigenerare terreni inquinati. Ma il giardino, un angolo verde accanto agli orti comunali tra le vie Bottenigo e Cafasso a Ca’ Emiliani a Marghera, ora è in completo abbandono.

Non ospita scolaresche e progetti ambientali ma pneumatici abbandonati e sacchi neri dal dubbio contenuto. In completo abbandono si trova un intervento realizzato dal gruppo G124 dell’archistar Renzo Piano, che utilizzava gli emolumenti da senatore a vita per intervenire con progetti di “ricucitura” nelle periferie italiane, tra cui la terraferma con Marghera.

Lo stato di totale abbandono è  documentato dalle foto di denuncia scattate nella mattinata di sabato 9 luglio dal consigliere comunale verde e progressista Gianfranco Bettin. Il sociologo spiega:«Tempo fa avevo segnalato alla giunta comunale lo stato di grave abbandono in cui versava il Giardino della biodiversità  e del fitorimedio (tecnica naturale di bonifica e rigenerazione del suolo inquinato) realizzato a Marghera, tra via Bottenigo e via Cafasso, accanto agli orti comunali, per iniziativa dell’architetto Renzo Piano e del suo gruppo di lavoro, coadiuvato dalla Municipalità e da volontari, nel 2016 (insieme ad altri progetti)», spiega il politico. Anche il nostro giornale aveva denunciato l’abbandono del progetto. 

«Segnalavo, allora, come il Comune lasciasse in totale abbandono questo prezioso giardino-parco didattico naturalistico ricavato da un’area prima degradata e comprendente: percorso pedonale; totem informativi; panche in legno; impianto populus; impianto salix; impianto di erbacee perenni e di sempreverdi. Ci si illudeva che la segnalazione portasse a una nuova attenzione a più cura. Niente di tutto questo. Il degrado è anzi aumentato: oggi, oltre all’incuria istituzionale e alla mancata manutenzione, si aggiunge l’abbandono di rifiuti: pneumatici, sacchi di rifiuti, rifiuti sparsi. Una vergogna, di cui chiediamo conto al Sindaco con un’interrogazione». 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia