«A Marcon chi non è vaccinato non va a scuola»

Il sindaco Romanello: nessuna proroga, sono anch’io un padre ma la legge va rispettata

MARCON. Bambini non vaccinati? «Nessuna proroga, mi attengo alla legge». Il sindaco marconese, Matteo Romanello, è chiaro in merito ad un argomento che scalda gli animi dei genitori e che continua a far discutere le famiglie. Il primo cittadino, insomma, non ha alcuna intenzione di soprassedere su quanto deciso a livello governativo o di aggirare le norme.

«Ho vissuto con molta attenzione questo importante momento storico di passaggio, in primo luogo da neopapà e in seconda istanza da sindaco quale massima autorità sanitaria del mio paese», spiega.

Ricordiamo che, stando alle stime, potrebbero essere circa 30 mila i bambini sotto i 6 anni non in regola con la documentazione per le vaccinazioni, ma di questi è impossibile sapere quanti non saranno ammessi a scuola, perché ogni Regione si comporterà in modo diverso.

«Per quanto concerne Marcon i numeri dei non vaccinati si aggirano tra le 20 e le 25 unità. La Legge Lorenzin attuata dal precedente governo è stata una vera e propria forzatura, sia per quanto concerne le tempistiche sia per quanto ha riguardato l’aspetto informativo e comunicativo. Seppure questo passaggio sia avvenuto in maniera molto veloce e forzata, ripeto, non ci si può aspettare che il sindaco produca delle deroghe o prenda tempo».

Prosegue Romanello: «Mia figlia è stata vaccinata, con attenzione e con le dovute cautele, certo, ma sono qui per fare rispettare le norme. Ho approfondito la tematica che mi sta a cuore, capisco questi genitori e non condivido il fatto che la legge sia attuativa dal 30 marzo o mediante la proroga di un mese il 30 aprile, perché ciò crea un disagio nei confronti dei bambini». Chiarisce subito dopo: «Nonostante tutto ciò, però, devo fare rispettare le regole e applicare la norma nella sua interezza».

O ci si vaccina o si sta a casa? «Nessuna deroga», ribatte Romanello, «ci sono dei sindaci che si sono espressi a favore della proroga, io non sono di questo avviso, non è una questione che spetta a un consiglio comunale o al sindaco». Non solo. «Spero che i genitori dei bambini non vaccinati non se la prendano con il Comune ma casomai con le istituzioni a livello nazionale o con chi ha deciso». Conclude: «Mi sento, in ogni caso, di essere positivo, dal momento che i dati a livello nazionale sono di buon auspicio e dicono – specialmente per quanto riguarda alcune malattie infettive – che c’è un aumento delle coperture vaccinali».

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