«A giugno presentiamo il nuovo stadio»

Scibilia, direttore generale del Venezia: impianto da 18-20 mila posti, più albergo

MESTRE. «A giugno presenteremo il progetto». È Dante Scibilia, il direttore generale del Venezia, a dare l’annuncio che i tifosi aspettavano da tempo. Poi, dal progetto preliminare alla prima partita nel nuovo stadio, il percorso sarà ancora lungo - se pur accelerato dalla nuova legge sugli stadi - ma quanto meno sarà ufficialmente iniziato.

Con la presentazione al Comune, e il voto che dovrà dare il consiglio comunale. Negli occhi dei tifosi c’è ancora l’immagine dello stadio realizzata dallo studio di architettura Rossetti, di Detroit, diffusa alcuni mesi fa. E’ uno stadio che fa sognare, ma che i tifosi dovranno mettere nel cassetto dal momento che il nuovo progetto lo ha rivisto non solo nei numeri ma anche nello stile, come si potrà vedere - come spiega Scibilia - entro la fine di giugno.

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 12.11.2015.- Calcio Venezia/Mestre. Tacopina, Scibilia.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 12.11.2015.- Calcio Venezia/Mestre. Tacopina, Scibilia.

Una revisione frutto da un lato delle nuove analisi economiche sulla sostenibilità del progetto, e dall’altro dalle indicazioni di Enac, relative alla costruzione di un centro commerciale che nel progetto preliminare sarà probabilmente distribuito in edifici più piccoli.

Per ciò che riguarda lo stadio il progetto preliminare prevederà anche la riduzione del numero di posti da 25 mila a 18-20 mila, in ogni caso rispettando le indicazioni della Uefa che pongono a 18 mila il limite sotto il quale non scendere per ospitare partite delle coppe europee. Rivisti anche gli spazi commerciali, che come detto saranno più diffusi, l’albergo - probabilmente un po’ più grande rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento - e uno spazio per concerti e spettacoli. L’area individuata resta quella del quadrante di Tessera.

«A giugno presenteremo un primo rendering, ma si tratta di un progetto preliminare, di un master-plan», spiega Scibilia, «per vedere i dettagli bisognerà aspettare le fasi successive del progetto». Il percorso che dovrà portare dal progetto preliminare alla realizzazione dell’impianto sportivo è quello individuato dalla nuova legge sugli stadi, utilizzata anche dal Comune di Roma.

Il progetto preliminare verrà presentato al Comune, che poi dovrà esprimersi attraverso il voto del consiglio comunale per la definizione dell’interesse pubblico e, se necessario, presentare delle osservazioni per la stesura del progetto definitivo, che passerà poi al vaglio della Regione che avrà 60 giorni di tempo per convocare la Conferenza dei servizi.

Il passaggio successivo - se tutto fino a qui sarà filato liscio - riguarda la realizzazione del progetto esecutivo, sul quale la Regione dovrà esprimersi, in un tempo massimo di 6 mesi, attraverso la Conferenza decisoria, un ente cui partecipano tutti i soggetti in qualche modo interessati dal progetto: dai vigili del fuoco, per le questione relative alla sicurezza, al Consorzio di bonifica Acque risorgive, competente sul fronte dell’assetto idrico.

Bene, ora si può costruire? Non ancora. Perché dovrà esserci, con una gara a evidenza pubblica - cui in teoria potrebbero partecipare tutti - la cessione del terreno di proprietà del Casinò per la realizzazione del progetto.

Il percorso è stato affrontato anche nei giorni scorsi, in un incontro tra il sindaco Luigi Brugnaro e il presidente del Venezia, Joe Tacopina che sul progetto dello stadio ci ha messo la faccia. Le passate vicissitudini per la realizzazione di uno stadio nuovo - a partire dall’ex presidente Maurizio Zamparini - invitano alla prudenza, ma tra i tifosi, e non solo, c’è la speranza che questa volta possa essere davvero la volta buona.

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