A giudizio per lo schianto mortale

Daniel Cesca morì nell’auto in fiamme, nei guai il conducente dell’altro mezzo
MESRE:. DANIEL CESCA:.27/2/12!" LIGHT IMAGE
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MESTRE. Verrà processato il 12 febbraio 2013 per omicidio colposo il mestrino Giorgio Donaggio (68 anni), accusato di aver ucciso in via Torino il 31enne tecnico di Rai Way Daniel Cesca alla guida della sua auto. Ieri, il giudice veneziano Daniela Defazio lo ha rinviato a giudizio: stando al pubblico ministero Francesca Crupi, alla guida della sua Opel avrebbe centrato in pieno la Peugeot di Cesca (31 anni, di Spinea) mentre correva in via Torino a una velocità ben superiore ai 50 chilometri orari, il limite da non superare quando si percorrono le strade cittadine. Secondo l’accusa, Donaggio procedeva a una velocità di 83 chilometri all’ora.

Il giovane tecnico della Rai era morto all'interno dell'abitacolo della sua Peugeot 206, letteralmente carbonizzata a causa del violento urto con la Opel Astra di Donaggio.

L'incidente si era verificato attorno alle 8.30 di fronte all'Autocar Laguna, all'altezza dell'incrocio con via Rossetto: una delle due automobili procedeva verso Corso del Popolo, l'altra proveniva da una strada laterale. Poi il botto. Uno scontro quasi frontale, l'auto di Cesca è stata colpita dalla parte destra, ma anche in questo caso si tratta di ipotesi perché al momento dello scontro il veicolo aveva effettuato almeno due giri su se stesso, capottandosi due volte e finendo contro il marciapiede. L'auto aveva travolto i paletti di ferro, compreso un cartello stradale, e aveva preso fuoco immediatamente. Tempo un quarto d'ora e le fiamme si erano mangiate l'abitacolo e la parte esterna.

Il corpo del giovane era rimasto incastrato all'interno del veicolo capovolto, finendo carbonizzato tra le lamiere.

A causa degli scoppi successivi alla rottura del serbatoio, i pezzi dell'auto erano volati dappertutto, tappezzando la strada per diversi metri. Fortuna aveva voluto che l'auto non avesse cozzato contro una cisterna del gas.

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