A giudizio due ginecologi per omicidio colposo

Secondo il pm il decesso di un bambino di 4 anni e mezzo è conseguenza diretta delle lesioni patite durante il parto a Villa Salus nel 2007: udienza a febbraio

Inizierà a febbraio il processo per omicidio colposo, che vedrà imputati due ginecologi, i medici Cosimo Capoti e Paolo Larosa. Così ha deciso ieri la giudice per le udienze preliminari, Marta Paccagnella, chiamata a decidere sul caso del piccolo Matteo Canuto, morto all'ospedale dell'Angelo a quattro anni e mezzo di età: per la pubblico ministero Paola Mossa - e per i suoi consulenti medico legali - il decesso è stato conseguenza diretta delle gravissime lesioni patite durante il parto che si era svolto nell’ospedale di Villa Salus, nel 2007.

I due medici si erano alternati nella lunga giornata di doglie - prima il dottor Capoti, poi Larosa - che si era conclusa in serata con un taglio cesareo d’urgenza. Il piccolo Matteo era, però, rimasto senza ossigeno e il suo cervello era stato gravemente danneggiato, tanto che la sua breve vita - pur nell’amore dei genitori - era trascorsa tra continui ricoveri al reparto di Pediatria dell’ospedale all’Angelo per le pesanti conseguenze della sua tetraplegia. Fino alla morte. «Per quello che è successo», aveva raccontato la mamma al nostro giornale, «abbiamo fatto causa alla struttura ospedaliera di Villa Salus, perché riteniamo che in quella occasione si siano verificate gravi mancanze. Con il tempo, la vita di Matteo, anziché migliorare, si è sempre più complicata».

In questi anni - assistita dall’avvocato Abram Rallo - la famiglia ha citato per danni l’ospedale, in sede civile, ottenendo un primo risarcimento di 480 mila euro per lesioni gravissime. Ma poi il bimbo è morto e la famiglia si è opposta a una prima istanza di archiviazione della Procura sul loro esposto. A quel punto è nata una vera e propria indagine, con i consulenti del pm che hanno concluso per il nesso di casualità tra i danni da parto e la morte. Processo a febbraio. (r.d.r.)

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