A Expo Venice monta la protesta «Quanta disorganizzazione»

Gli espositori su tutte le furie: «È una vetrina importante ma mancano i visitatori promessi» L’amministratore Mattiazzo: «Rimedieremo a tutti gli inconvenienti, sabato arriva il vaporetto»
Di Gianni Favarato
Stato in cui si trova via dell'elettricità a Marghera intorno a dove sorgerà il padiglione dell'Expo - nella foto l'amm. del. Giuseppe Mattiazzo con dietro il cantiere dell'Expo
Stato in cui si trova via dell'elettricità a Marghera intorno a dove sorgerà il padiglione dell'Expo - nella foto l'amm. del. Giuseppe Mattiazzo con dietro il cantiere dell'Expo

«Sono orgoglioso di essere qui al Padiglione Aquae di Expo Venice, però sono anche incazzato perché ci stiamo dando la zappa sui piedi a causa della disorganizzazione e della scarsità di visitatori paganti». Si sfoga così Alessandro Biagini, imprenditore carpigiano, già operatore nell’alta moda e ora titolare di un’azienda di Modena e sponsor del Verona Calcio, che ha un piccolo stand nel Padiglione dell’area 2 del Parco Vega per promuovere il suo aceto balsamico.

«Gli organizzatori di Expo Venice», aggiunge l’imprenditore dalla sua postazione dove sta rispondendo alle domande di due studenti in visita, «ci avevano detto che erano già stati venduti centinaia di migliaia di biglietti e che, trattandosi di una manifestazione collaterale all’Expo di Milano, avrebbe attratto altri milioni di visitatori che sarebbero venuti fino a Venezia per vedere la città o la Biennale e anche questo Padiglione. Invece, a venti giorni dall’apertura, i visitatori paganti sono pochi e tutti i giorni si fanno i conti con una grande disorganizzazione e la mancanza di un tema conduttore forte che giustifichi l’alto costo del biglietto e invogli davvero la gente a venire fin qui».

«L’ho detto personalmente allo stesso premier Renzi quando è venuto all’inaugurazione», dice ancora Biagini, «e lui mi ha risposto: “Tra mezz’ora ho l’aereo per Bologna e non ne so niente di come è stato organizzato questo Padiglione”. Del resto che può fare Renzi, sono gli oraganizzatori che ci avevano promesso una grande visibilità per la nostra azienda e favolose attrazioni che però, sinceramente, non vedo ancora. Mi auguro, visto che l’Expo dura sei mesi, che si possa rimediare».

Lo sconcerto di Biagini non è diverso da quello degli altri espositori che venerdì hanno reso nota una lettera comune in cui lamentavano «l’inadeguatezza organizzativa di Expo Venice». Perfino il grande stand dei cinesi è ancora semivuoto e sta aspettando il materiale espositivo per la “Via della Seta”, fermo nel porto di Amsterdam.

Del resto, basta andare sui social per trovare lamentele e battute ironiche sul Padiglione Aquae. C’è anche la deprimente testimonianza di un residente di Mira che voleva prenotare per ieri sera una cena con otto amici nel ristorante che prometteva specialità di pesce alla siciliana: «Ho provato a prenotare on line sul sito di Aquae», ci ha raccontato, «ma il link non era attivo, come pure il numero di telefono delle informazioni in realtà era quello di un fax. Così sono dovuto andare al Padiglione dove, dopo ore di rimandi dalla biglietteria al call center, ho scoperto che il biglietto omaggio valeva solo per il dopo cena e che se volevo prenotare la cena dovevo recarmi alle 19 in biglietteria. Alla fine ho perso la pazienza e ho rinunciato ad andarci con gli amici».

Giuseppe Mattiazzo, amministratore di Expo Venice spa, risponde con i numeri alle polemiche: «Abbiamo avuto più di 14 mila visitatori in 15 giorni, sale conferenze sempre occupate e un ricco programma che proseguirà in crescendo fino ad ottobre. Questa non è una fiera, ma un’esposizione universale in un nuovo Padiglione che abbiamo costruito in tempi record per realizzare eventi diversi ogni mese. Inoltre, sabato prossimo entrerà in funzione il vaporetto». (ha collaborato Giacomo Costa)

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